Il 25 giugno è stato dichiarato dall’International Maritime Organization (Imo) “Giornata mondiale del Marittimo”. Con la risoluzione 19 adottata alla conferenza diplomatica di Manila nel giugno 2010 si è voluto esprimere apprezzamento e gratitudine alla gente di mare proveniente da ogni parte del mondo per il fondamentale contributo al commercio marittimo internazionale, all’economia mondiale ed alla società civile. Quando si parla di marittimi, la prima immagine che viene alla mente è la figura del marinaio che gira il mondo. In realtà sono molteplici le professioni che lavorano in mare aperto e nella laguna di Venezia: sono lavoratori marittimi tutti coloro che compongono l’equipaggio di navi, imbarcazioni o natanti adibite ad uso professionale; i piloti che operano nei porti; i marittimi imbarcati su “navi minori”; l’equipaggio delle imbarcazioni da diporto; il personale imbarcato su pescherecci; gli italiani imbarcati su navi battenti bandiera estera; i dipendenti in ruolo delle Ferrovie dello Stato imbarcati sulle navi traghetto. L’Imo ha voluto dedicare una giornata a tutto questo personale che, quotidianamente, trasporta o coadiuva il trasporto di merce e persone, un mestiere sempre meno considerato dalle Istituzioni, soprattutto in Italia che per natura dovrebbe invece vivere di mare. «Il Mare noi veneziani lo esaltiamo nell’inno di San Marco celebrando le capacita professionali dei nostri commercianti-navigatori che fecero ricca Venezia. Eppure la ricca e gloriosa tradizione degli Istituti nautici veneziani sta lentamente sparendo: da Istituti nautici si stanno trasformando in semplici scuole professionali dei trasporti. Si è abbassata la qualità del percorso professionale e il nostro passato ce lo dimentichiamo quando, politicamente, qualche burocrate esalta il fatto che a bordo dei vaporetti ci sono laureati. Ben venga la cultura, ma a cosa serve sapere tre lingue se non si sa fare un nodo o non si conoscono a fondo le regole del mare? Per questo, secondo noi, in laguna regna l’anarchia. E’ diminuita la qualità formativa della professione marittima, si è persa la capacità politica di apprezzare la professionalità» il messaggio lanciato da Lorenzo Boscolo, presidente di ACNL (Associazione Capitani Navigazione Lagunare), nella Giornata Mondiale del Marittimo. «Detto questo non giova sicuramente la lentezza del Ministero dei Trasporti (una volta avevamo il Ministero della Marina Mercantile, oggi relegato a mera Direzione) ad adeguarsi alle normative internazionali ed europee creando continue difficoltà ai marittimi. Né giova la lentezza del Ministero dell’Istruzione ad adeguare le scuole professionali alle nuove professionalità che il mondo marittimo richiede – prosegue Boscolo –. Pur in mezzo a tutte questa difficoltà ci sono ancora giovani che approcciano con speranza la professione del marittimo sia navigando in acque più “tranquille” sia facendolo in mare aperto. A loro va tutto il nostro apprezzamento e augurio in questa giornata».