Il vice presidente Stasi invoca più attenzione per il ruolo dell’hub
Gioia Tauro può diventare l’infrastruttura trainante dell’intero sistema di trasporti italiano. A patto che il futuro governo apra gli occhi cogliendo tutte le opportunità del porto calabrese rispetto agli altri porti nazionali. All’indomani della performance record che ha portato nell’hub tre navi da 14 mila teu contemporaneamente (unica struttura nel Mediterraneo in grado di offrire tale capacità ricettiva) la vice presidente della Regione Antonella Stasi entra nella (mancata) discussione elettorale sulla portualità italiana chiedendo una inversione di rotta. “Gioia Tauro – spiega – può rendere competitiva l’Italia ma in passato su questo siamo stati fortemente penalizzati. Pur di favorire i porti del nord, molti Ministri hanno trascurato la grande potenzialità di Gioia Tauro nel bacino del Mediterraneo, penalizzando di fatto non solo la Calabria ma anche l’Italia”.
In quest’ottica la Stasi considera l’ottenimento della ZES (Zona Economica Speciale) “un riconoscimento dovuto”. “Riconoscimento – aggiunge – invocato più volte dalla stessa Cancelliera tedesca Merkel e già dagli uffici della Commissione Europea che lo hanno ritenuto tecnicamente fattibile”.
A conferma della “capacità” infrastrutturale dello scalo anche le parole di Domenico Bagalà, Ad di MCT che considera “normale” l’evento che ha visto protagoniste le unità MSC Ravenna, Daniela e Gaia. “Questo tipo di sfide – commenta – sono ormai all’ordine del giorno e siamo stati in qualche modo sfortunati che la quarta mega nave non sia attraccata in contemporanea a dimostrazione della disponibilità di infrastruttura per questo tipo di operazioni di transhipment su larga scala”.
“Più volumi su Gioia Tauro – ha concluso la Vicepresidente Stasi – non vuol dire meno volumi negli altri porti italiani, ma al contrario più traffico di merci che attraversano la nazione intera”.