Nella foto: Luciano Pareschi, Presidente Associazione Parchi Permanenti Italiani
Roma – L’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Federturismo – Confindustria, esprime soddisfazione e ringrazia ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione – per la revoca temporanea della norma che, da dicembre 2023, obbligava le istituzioni scolastiche e i Comuni ad avvalersi del MEPA – la piattaforma digitale del Ministero delle Finanze per l’acquisto di beni e servizi da parte delle amministrazioni pubbliche – per l’acquisto delle attività ludico/ricreative, inclusi i biglietti di ingresso a parchi tematici, avventura, acquatici, faunistici, oltre che a cinema, teatri e musei.
La norma era contenuta nella delibera ANAC 582 del 13 dicembre 2023 che, pur avendo l’obiettivo di migliorare la trasparenza e l’efficienza nel processo di organizzazione e selezione degli acquisti di beni e servizi da parte di soggetti pubblici, obbligava tanto le scuole quanto i parchi a lunghe e farraginose procedure di accreditamento e iscrizione al portale che, in molti casi, hanno già disincentivato la chiusura degli accordi per la stagione 2024.
Il settore dei parchi trova in quello degli studenti uno dei segmenti di pubblico più rilevanti del settore grazie a gite scolastiche e centri estivi.
Maurizio Crisanti, Segretario Nazionale Associazione Parchi Permanenti Italiani dichiara: “I parchi divertimento sono da sempre tappa elettiva dei centri estivi, basti pensare ai parchi avventura e ai parchi acquatici, che rinfrescano i pomeriggi più caldi. Allo stesso modo, molti viaggi di istruzione includono la visita di parchi faunistici, come bioparchi e acquari, o di parchi a tema che offrono contenuti didattici e formativi. Il settore propone alle scuole anche laboratori sulla sostenibilità, iniziative per la formazione del gruppo classe e l’inclusività, lo sviluppo dell’autostima e tante attività ludico sportive che hanno un’importante ricaduta sul benessere sociale”.
Il segmento fino allo scorso anno valeva circa 15 milioni di euro di incassi, a fronte di circa 600.000 ragazzi di età generalmente compresa tra i 5 e i 18 anni, a cui si aggiungono accompagnatori, corpo docente e un indotto rappresentato da trasporti, sistemazioni alberghiere e ristorazione.
“Finalmente è prevalso il buon senso, grazie anche alle segnalazioni della nostra come di altre organizzazioni di categoria del turismo – aggiunge il Presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani, Luciano Pareschi – i dati ad oggi dimostravano già una preoccupante flessione del 40% delle prenotazioni da parte delle scuole, destinata ad aumentare con l’entrata nel vivo della stagione. Era necessario un intervento di semplificazione della procedura per non penalizzare tanto il diritto delle nostre imprese di salvaguardare gli introiti, quanto il diritto dei giovani di divertirsi e di accedere ai contenuti didattici disponibili nelle strutture del comparto”.
La richiesta di sospendere la norma è stata presentata nel mese di gennaio dall’Associazione Parchi Permanenti Italiani, insieme alle associazioni dei dirigenti scolastici e ai sindacati confederali a tutela delle segreterie scolastiche, preoccupati anche degli episodi di malfunzionamento e rallentamento del portale MEPA che spesso compromettono le procedure di acquisto: nelle scorse settimane, ad esempio, un problema tecnico ha annullato alcune visite didattiche a Venezia.
“Questo meccanismo – conclude Pareschi – rischiava di complicare le procedure. Sarebbe stato un ulteriore colpo per un settore che continua ad investire per garantire un’offerta sempre più competitiva e di qualità, che si traduce anche in nuove opportunità formative e di divertimento sano e sicuro per i nostri giovani. È quindi auspicabile una maggiore elasticità nella gestione degli ingressi, che incoraggi e consenta di effettuare gli acquisti in un’ottica di investimento, nell’interesse economico non solo dei parchi ma del Paese stesso”.