Ancora lontana la piena concorrenza nel mercato dei trasporti
La mancata attivazione dell’Autorità dei Trasporti pesa. In particolar modo nel settore ferroviario, “dove al medesimo soggetto è riconducibile la rete e la gestione del servizio”. È quanto affermato dal presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella, nel corso di un’audizione presso la Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati. “Solo l’effettiva operatività di un’autorità indipendente potrà garantire l’accesso alla rete a condizioni trasparenti, eque e non discriminatorie e, dunque, un più corretto confronto concorrenziale nei servizi di trasporto passeggeri e merci”, ha spiegato. L’obiettivo è quello di ampliare i segmenti di attività aperti alla concorrenza attraverso un chiarimento in ordine alla disciplina da applicare in caso di affidamento del servizio di trasporto ferroviario.
Per il presidente dell’antitrust gli enti locali dovrebbero disporre di ampia autonomia di scelta nella gestione del servizio segnatamente al regime di libera iniziativa economica, affidamento in esclusiva di gara, affidamento ad una società mista, “il cui socio privato è scelto con gara – con contestuale obbligo di richiedere un parere preventivo all’Autorità di regolazione dei trasporti nel caso in cui l’ente non intenda fare ricorso al mercato e, dunque, alla libera concorrenza per la gestione del servizio”. “Nella richiesta di parere – sottolinea – l’ente dovrà indicare le specifiche condizioni di efficienza che rendono la gestione in “deroga” alla concorrenza non svantaggiosa per i cittadini, rispetto alla modalità in concorrenza”. Da ultimo “è auspicabile l’introduzione di prelievi compensativi ai soggetti nuovi entranti – sotto forma di diritti di esercizio, o royalty, a beneficio dell’ente pubblico sussidiante -, nei casi di comprovata alterazione dell’equilibrio economico dei contratti di servizio oggetto di compensazioni pubbliche. Ciò al fine di facilitare l’apertura dei mercati senza, al contempo, compromettere l’equilibrio economico di un contratto di servizio”.
Frutto di un dibattito avviato a metà degli anni novanta, quando anche in Italia su impulso della Comunità europea ed in parallelo con l’avvio di un significativo processo di privatizzazione si aprì il confronto sulla liberalizzazione delle utilities, l’istituzione di un organo indipendente per la regolazione del settore dei trasporti ha raggiunto il traguardo nella scorsa legislatura. Ad un anno dalla sua istituzione, però, l’Autorità non è stata ancora insediata per il mancato accordo delle forze politiche sulle nomine effettuate dall’allora ministro dei Trasporti Corrado Passera.
Con ampie competenze sulla regolazione del mercato e dell’accesso alle infrastrutture l’organo è stato recentemente al centro di una polemica tra il ministro Lupi, che ha annunciato una decisa accelerazione nell’iter di riconoscimento, e il presidente della Commissione competente Altero Matteoli che la reputa non prioritaria. Matteoli, in particolare, ha ricordato come al ministero operi già un organismo “che ha svolto bene il ruolo che si vuole attribuire all’Autorità”.
“Ancor oggi il raggiungimento dell’obiettivo di una piena concorrenza dei mercati nel sistema italiano sembra lontano, poiché sono numerose le disposizioni legislative e regolamentari che possono limitare la concorrenza nei mercati e sono molte quelle il cui effetto va oltre quanto necessario per raggiungere gli individuati obiettivi strategici”, ha denunciato Pitruzzella nel corso dell’audizione. “In definitiva, un mercato aperto e concorrenziale richiede non solo la certezza delle regole del gioco, ma anche che dette regole non siano sovrabbondanti, siano di buona qualità e tali da non consentirne l’elusione”.
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