• 25 Novembre 2024 03:12

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Da Viareggio terre di escavo per la costruzione di banchine a Piombino

Ancora polemiche per la destinazione di Costa Concordia

Arriveranno da Viareggio 20 mila metri cubi di faghi di escavo per le casse di colmata del porto di Piombino. L’accordo trovato tra la nuova Autorità portuale regionale della Toscana (con competenza sugli scali di Viareggio, Marina di Campo, Isola del Giglio e Porto Santo Stefano) e l’omologo ente di Piombino persegue un doppio obiettivo: tutto l’avamporto viareggino sarà portato ad una profondità di 4,5 metri mentre per Piombino sarà messo a disposizione materiale di “filiera corta” per riempire le proprie vasche di colmata. L’accordo, spiega l’assessore regionale alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli “porterà benefici a entrambi gli scali, consentirà un buon risparmio dal punto di vista economico ed eviterà il conferimento in discarica di una grande quantità di materiale”. L’intera operazione, infatti, sarà effettuata via mare, grazie ad una draga auto caricante: non ci saranno, dunque, nè camion in transito lungo le strade, nè rifiuti speciali da conferire in discarica. Il tutto per costo complessivo di poco più di un milione di euro.

L’intesa siglata dal segretario dell’Autorità portuale regionale Fabrizio Morelli e dal presidente dell’Autorità Portuale di Piombino Luciano Guerrieri lo scorso 6 giugno prevede la possibilità di portare la quantità di materiale per la costituzione delle nuove banchine previste dal Prp di Piombino fino a 50 mila metri cubi.

Lo scalo, dunque, prosegue nell’adeguamento infrastrutturale in vista della demolizione di Costa Concordia. Il presidente della Regione, Enrico Rossi, che è anche commissario per i lavori, ha ribadito a questo proposto la contrarietà a qualsiasi trasferimento del relitto in un altro sito. Ipotesi che si è riaccesa dopo un intervento dei senatori del M5S a favore di Palermo. “Come abbiamo più volte sostenuto, altre ipotesi saranno prese in considerazione solo se al momento dello spostamento della Costa Concordia non avessimo predisposto il porto di Piombino per accoglierla e purché vengano garantiti tutti gli standard di sicurezza”, afferma Rossi. “Il progetto dell’adeguamento del porto esiste da prima del disastro, sarà modificato approfondendo l’escavo e questo predisporrà la struttura alle attività per un corretto smaltimento degli scafi, secondo il recente pronunciamento del Parlamento europeo”.