• 24 Novembre 2024 06:45

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Rixi, serve ripresa delle grandi opere soprattutto su valichi alpini

Il viceministro, ‘grande scommessa su cui stiamo investendo’

“Oggi per pensare a un sistema infrastrutturale moderno l’Europa deve tornare a pensare in modo differente rispetto a come ha fatto negli ultimi 30 anni”. Lo spiega il viceministro alle Infrastrutture e TrasportiEdoardo Rixi,  intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord presso Assolombarda a Milano.

“Oggi il nord-ovest, che è stata una delle aree che ha avuto per prima nel nostro Paese un’infrastrutturazione, ha problemi rispetto alla zona dei valichi alpini delle nostre frontiere a nord, sia verso la Francia che verso l’Austria”, prosegue Rixi secondo cui c’è la necessità di programmare una ripresa delle grandi opere soprattutto su questi due elementi, cioè quello dei valichi alpini e per il sistema di interconnessione sui sistemi marittimo-portuali”.

Questo “per avere la possibilità di rifornire non solo l’industria nazionale ma anche quella europea – spiega ancora -. Oggi il sistema logistico italiano gestisce il 70% del fabbisogno dell’industria  nazionale e il 30% è assicurato dai porti del nord Europa, prevalentemente Nord Italia. Dobbiamo passare ad avere una capacità sul 120-130% rispetto all’attuale, questo per poter servire non solo il nostro sistema industriale ma anche quello tedesco, francese, svizzero se necessario”.

   “E’ una grande scommessa, stiamo investendo oltre 200 miliardi sulle ferrovie nei prossimi 12 anni, se mettiamo quelli sulle autostrade siamo intorno ad altri 50 miliardi – ha concluso –  e poi c’è il tema della viabilità stradale e delle opere marittime, parliamo di una vera rivoluzione infrastrutturale”.