• 24 Novembre 2024 04:00

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È giunta al termine la terza edizione del progetto M.A.R.E. , dopo dieci tappe nel Mar Mediterraneo occidentale

Dopo aver toccato dieci tappe nel Mar Mediterraneo occidentale, con partenza e arrivo a La Maddalena, lo scorso 6 luglio si è conclusa la terza edizione del progetto M.A.R.E. (acronimo di Marine Adventure For Research & Education), promosso dalla Fondazione CVC – Centro Velico Caprera ETS in collaborazione con One Ocean Foundation e il patrocinio della Marina Militare, della Guardia Costiera, della Regione Sardegna e la certificazione ASVIS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. La Missione di monitoraggio della salute dell’ambiente marino sta acquisendo sempre maggiore rilevanza a livello internazionale e quest’anno il catamarano One di 54 piedi è approdato anche in Francia e Spagna per raccogliere e analizzare dati sull’inquinamento del mare e sulla biodiversità marina.

«La nostra Fondazione – spiega Stefano Crosta, Presidente della Fondazione CVC – Centro Velico Caprera ETS è nata per dare continuità nella trasmissione della cultura marinara e della passione per il mare, che ha permesso nei 57 anni di attività del Centro Velico Caprera, di formare oltre 170 mila allieve e allievi. L’amore ed il rispetto per il mare ci ha consentito di allargare gli orizzonti, inaugurando un filone di ricerca innovativo grazie alle partnership con prestigiosi atenei accademici, sempre più numerosi. Quest’anno, all’interno del progetto M.A.R.E., l’imbarcazione One ha ospitato per più di due mesi biologi e ricercatori di Università italiane, tra cui anche la prestigiosa Stazione Zoologica Anton Dohrn, facoltà straniere e istituzioni tra cui la Marina Militare e Guardia Costiera.

M.A.R.E. si sta trasformando in una piattaforma di studio e in un punto di riferimento per il mondo scientifico, oltre che in un mezzo di sensibilizzazione e rispetto per la salvaguardia di questo ambiente. La nostra storia è iniziata a Caprera e proprio qui torniamo, per riprendere con una visione ambiziosa sul futuro, che passa dai temi di collaborazione, diffusione e conoscenza. Chi come noi è attento a questo ecosistema, non può che avere a cuore e sentire la responsabilità dell’Educazione, parola chiave del nostro manifesto e passaggio imprescindibile.

Una missione che è stata capace di attirare quest’anno nuovi alleati: Shiseido, Fondazione Deutsche Bank Italia e Workness Club, e di confermare storiche partnership come quelle con Yamamay e Toio, presenti per il terzo anno consecutivo, come appunto la Marina Militare, con cui abbiamo siglato di recente un importante accordo di collaborazione nei settori della formazione sportiva, della cura e divulgazione della cultura del mare. Un’intesa che rappresenta un passo fondamentale nella promozione delle comunità marittime e scientifiche, la protezione dell’ambiente e la promozione degli sport acquatici legati al mare, in particolare l’attività velica, e che rafforza la collaborazione già consolidata di M.A.R.E., forte di valori comuni».

«La nostra sintonia con la Fondazione CVC-Centro Velico Caprera ETS è profonda», afferma l’ammiraglio Antonio Natale Comandante del Comando Scuole della Marina Militare. «Un esempio tangibile è quello del Progetto M.A.R.E., cui fin dalla prima edizione, nel 2022, la Marina Militare ha dato il patrocinio e un supporto concreto. Quest’anno un Ufficiale biologo ha affiancato l’équipe scientifica della missione per portare avanti le attività di ricerca e campionamento a bordo del catamarano One».

«Per la Fondazione l’accordo conferma l’importanza del lavoro svolto in oltre mezzo secolo, soprattutto in tema di educazione e formazione. A beneficiarne sarà l’intera cultura marinara del nostro Paese», precisa Stefano Crosta, «in questa stagione avremo alcuni allievi delle Scuole della Marina impegnati nei nostri corsi di vela a Caprera e stiamo pensando, insieme alla Marina Militare, a come arricchire l’accordo con ulteriori iniziative»

L’approccio scientifico
Le prime due edizioni del progetto M.A.R.E. testimoniano l’importanza del lavoro svolto con oltre 3mila miglia navigate e 200 ospiti a bordo che hanno partecipato a una serie di studi diventati oggetto di divulgazione, articoli scientifici e tesi di laurea. La trasmissione a un vasto pubblico, l’analisi degli ambienti marini e gli incontri con le autorità nazionali e internazionali per la condivisione di una carta comune sulle migliori pratiche da adottare sono i tre obiettivi principali del progetto che riguarda un ecosistema prezioso.

Il Mar Mediterraneo, che occupa meno dell’1% della superficie di mari e oceani, accoglie circa il 10% delle specie marine conosciute, rappresentando così un patrimonio inestimabile di biodiversità. Ma è anche un tesoro fragile, essendo un bacino semichiuso dalle dimensioni ridotte risulta estremamente vulnerabile agli impatti antropici come l’inquinamento marino, i cambiamenti climatici e il traffico navale. I risultati raccolti nei primi due anni, grazie al supporto scientifico del partner One Ocean Foundation, non solo hanno fornito le basi per una continuazione del progetto, che a oggi rappresenta un “unicum” nel mondo della ricerca in relazione al Mar Mediterraneo, ma hanno attratto una rosa di sostenitori sempre più illustri.

«Anche quest’anno siamo estremamente soddisfatti dei risultati ottenuti con il progetto M.A.R.E. La nostra collaborazione con la Fondazione CVC – Centro Velico Caprera ETS ha permesso di raggiungere importanti traguardi scientifici e di sensibilizzazione sulla protezione dell’ambiente marino. La terza edizione ha confermato l’efficacia della nostra missione, ampliando le attività di monitoraggio e ricerca sul Mar Mediterraneo occidentale», dichiara Riccardo Bonadeo, Presidente di One Ocean Foundation.

«I dati raccolti durante il progetto M.A.R.E. 2024 appaiono molto interessanti: 61 avvistamenti, di cui pesci luna, capodogli e grampi, oltre a 10 campioni di DNA ambientale e 54 campioni di zooplancton. A breve inizieranno le analisi per determinare lo stato di contaminazione del Mediterraneo occidentale così come la biodiversità marina, confrontando i dati con le altre due edizioni», dichiara Ginevra Boldrocchi, Coordinatrice Scientifica del progetto M.A.R.E. di One Ocean Foundation.

I numeri di questa edizione
Dopo aver navigato nel 2022 attraverso il Mar Tirreno, per spostarsi nel 2023 nel Mar Adriatico, quest’anno il catamarano è partito dalla Sardegna per toccare le città di Savona e Nizza, Marsiglia, Port-Argèles, Barcellona, Ibiza, Minorca, Ajaccio e quindi tornare a Santa Teresa di Gallura e poi a La Maddalena per un totale di 71 giorni e oltre 2.000 miglia navigate. Hanno preso parte al progetto 17 ricercatori da 8 università e sono stati organizzati 5 eventi divulgativi. One Ocean Foundation ha raccolto 10 campioni di DNA ambientale, e 54 campioni di zooplancton per valutare la presenza di inquinanti, sono state effettuate 37 registrazioni acustiche sottomarine e 61 avvistamenti di fauna marina. A questi numeri si aggiungono i dati raccolti dai ricercatori e le ricercatrici
provenienti dalle altre università, in particolare: 5 rilevamenti di bioacustica, 97 campioni di eDNA, 83 campioni di acqua e 6 di aria.

Complessivamente il progetto ha coinvolto direttamente oltre 100 persone salite a bordo tra equipaggio, ricercatori, partner e biologi della Marina Militare e della Guardia Costiera.

I partner
La missione ha attirato fin dalla prima edizione realtà che, condividendone i valori, hanno scelto di diventarne alleati, fra cui Yamamay presente per il terzo anno consecutivo come Founding Partner. Quest’anno si sono aggiunti Shiseido come Main Partner, Fondazione Deutsche Bank Italia come Institutional Partner e Workness Club, Technical Partner che affianca lo “storico” Toio.

«Siamo estremamente orgogliosi di aver collaborato con il progetto M.A.R.E. per la spedizione del 2024. Questa collaborazione sottolinea l’impegno di Shiseido in Europa a sostenere la ricerca scientifica volta a preservare l’ecosistema marino. Capire con precisione quali inquinanti influenzano i nostri mari, i loro livelli e il loro impatto è una risorsa inestimabile per le future innovazioni nell’industria cosmetica. Ci permette di migliorare continuamente le formulazioni dei nostri prodotti anno dopo anno, riducendo al minimo la nostra impronta ecologica e salvaguardando il pianeta a noi caro.» dichiara Romain Carrega EMEA Prestige Director Shiseido.

«Il catamarano ONE è approdato sull’isola di Caprera dopo il terzo viaggio di Marine Research and Education nel mare Mediterraneo. Nella bellezza e semplicità di questa isola, sponsor, velisti, scienziati del mare, giornalisti, influencer, studenti e appassionati ci siamo ritrovati per ringraziare reciprocamente del percorso fatto insieme alla scoperta del mare e di noi stessi, con la fiducia e l’immensa speranza di proteggere il mare e lasciare una natura migliore alle future generazioni. Yamamay conferma la propria partecipazione alla prossima Marine Adventure nel 2025!» dichiara Barbara Cimmino, Head of Corporate Social Responsibility & Innovation Yamamay.

«L’esperienza sul catamarano di Fondazione CVC è stata straordinaria. L’equipaggio, i ricercatori e i biologi a bordo, che ho supportato nella raccolta dei campioni e che hanno illustrato a me e agli altri ospiti i loro progetti, mi hanno trasmesso una passione incredibile. Ho potuto anche sperimentare in prima persona quanto è importante il ruolo che le fondazioni private come la nostra possono giocare nel campo della ricerca.  Sono orgoglioso dell’impegno di Fondazione Deutsche Bank Italia sui progetti a sostegno della Blue Economy come M.A.R.E.» dichiara Tommaso Gragnolati, Fondazione Deutsche Bank Italia.

«Siamo orgogliosi di aver supportato per diversi anni l’importante progetto M.A.R.E. Con l’iniziativa giunta al termine, desideriamo ringraziare tutto il team per la straordinaria dedizione dimostrata. Siamo pronti a immergerci nei risultati di questo incredibile viaggio» dichiara Elena Laura Marketing Manager Toio «Crediamo fermamente che proteggere il nostro ambiente marino sia fondamentale per noi stessi e per il futuro delle nuove generazioni e del pianeta. La tutela del mare e del suo ecosistema inizia dalla conoscenza approfondita delle sue dinamiche e della sua biodiversità e siamo quindi orgogliosi di aver sostenuto l’attività di ricerca di progetto M.A.R.E. che riflette il nostro impegno che da sempre ci vede protagonisti verso la sostenibilità e la tutela ambientale.» commenta il Cavaliere Sergio Filograna, Fondatore e ceo di Workness Club.