l’AdSP consegna il cantiere che avvia il consolidamento del lato di Ponente, destinato alle merci varie
Salerno – Prosegue senza sosta l’attività dell’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) del Mar Tirreno Centrale per sviluppare le infrastrutture del Sistema Portuale della Campania. A fine giugno l’AdSP ha infatti consegnato i lavori di consolidamento e adeguamento funzionale del lato di Ponente del Molo 3 Gennaio del Porto di Salerno, che dovranno essere ultimati entro fine giugno 2025.
Il Molo 3 Gennaio è utilizzato prevalentemente per le attività di imbarco, sbarco e movimentazione merci varie, oltre ad essere un’area di transito di gru da banchina. La progettazione ha pianificato l’articolazione delle fasi costruttive, il programma delle lavorazioni e l’organizzazione delle aree di cantiere in modo da ridurre al minimo l’interferenza con le attività portuali. Il tutto secondo criteri di sostenibilità energetica e ambientale e di efficienza energetica, utilizzando ove possibile materiali e tecniche a ridotto impatto ambientale.
L’evoluzione dei trasporti marittimi comporta la necessità di dover consentire alle navi con dimensioni e pescaggio maggiori l’ingresso, il transito e le manovre di ormeggio in condizioni di sicurezza. Il potenziamento del lato di Ponente del Molo 3 Gennaio rientra anche in questo contesto. Oltre a migliorare la sicurezza e la funzionalità della banchina, quindi, l’intervento serve soprattutto ad adeguare il Molo 3 Gennaio alla crescita dei traffici.
I lavori nel loro complesso, chiarisce il Segretario Generale dell’AdSP, arch. Giuseppe Grimaldi, interesseranno il cosiddetto “Guaimario IV”, un progetto esecutivo da 40 milioni di euro simile ad altre attività di consolidamento già realizzate per il Molo Trapezio, la Banchina Rossa, la testata del Molo 3 Gennaio ed il Molo Manfredi. A Ponente del Molo 3 Gennaio verranno installate paratie verticali composte da pali metallici tubolari di grande diametro lunghi circa 25 m, che realizzano gli elementi strutturali portanti, alternati a palancole metalliche a forma di “zeta” che realizzano la chiusura tra gli elementi principali. La nuova paratia di banchina, vincolata in testa con tiranti di ancoraggio, verrà infissa a stretto ridosso della banchina esistente, lunga 383 metri, per poi riempire in calcestruzzo l’intercapedine tra banchina e paratia. Per motivi connessi alla stabilità delle banchine le attività dovranno essere eseguite da mare con l’ausilio di idonei mezzi marittimi. Sulle paratie verrà realizzata una trave di correa in conglomerato cementizio armato su cui saranno installati gli arredi di banchina quali le bitte di ormeggio, i parabordi e le scalette di risalita. L’intervento comprende anche la formazione di una pavimentazione di tipo semiflessibile, specifica per aree portuali, per l’intera lunghezza della banchina.
Obiettivi principali dei lavori: riempire le eventuali sgrottature presenti al piede delle banchine provocati dall’azione delle eliche prodiere e poppiere delle navi, in modo da ripristinare l’uniformità delle sollecitazioni sui terreni di fondazione; eliminare il problema del dilavamento del terrapieno che fuoriesce attraverso le fessure presenti tra i massi costituenti gli attuali muri di sponda con conseguenti anomale deformazione dei piazzali; adeguare le banchine – realizzate tra il 1969 ed il 1985 – alle vigenti norme sismiche ed ai maggiori carichi conseguenti all’incremento dei traffici portuali; infine, consentire il programmato approfondimento dei fondali, come previsto dall’Adeguamento Tecnico Funzionale del Piano Regolatore Portuale di Salerno.
«I lavori di consolidamento del Molo 3 Gennaio, come diversi altri interventi in corso nel Sistema portuale campano, sono fondamentali per la modernizzazione del Porto di Salerno», commenta il Presidente dell’AdSP, Andrea Annunziata. «Anche stavolta – continua – siamo riusciti a rispettare tutti i programmi relativi agli investimenti del PNRR. Il potenziamento e consolidamento di un molo strategico come il 3 Gennaio non solo garantirà una maggiore sicurezza dell’operatività portuale ma, grazie allo sviluppo infrastrutturale che determina, anche una maggiore crescita occupazionale».