• 24 Novembre 2024 02:36

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Prospettive e necessità della filiera dell’idrogeno Italiano alla 3ª edizione di HYDROGEN EXPO

Dalle piccole e medie imprese fino alle grandi industrie energivore, l’universo dell’idrogeno si ritrova a Hydrogen Expo, la fiera  in programma dall’11 al 13 settembre 2024 nei padiglioni del Piacenza Expo, per discutere delle prospettive e delle necessità della filiera

Piacenza – Un reticolo di piccole e medie industrie molto attive e innovative e grandi imprese, che stanno tessendo partnership strategiche con altri settori industriali nazionali e internazionali per realizzare le infrastrutture necessarie per lo sviluppo della domanda. È la fotografia dell’universo dell’idrogeno in Italia che scaturisce dal report “Il profilo della filiera e le sue potenzialità di crescita” redatta dall’Associazione Italiana Idrogeno H2IT.

Un universo che dall’11 al 13 Settembre si ritroverà nei padiglioni del Piacenza Expo, in occasione della 3ª edizione di HYDROGEN EXPO, la più grande mostra-convegno europea interamente dedicata al comparto tecnologico per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno.

La tre giorni piacentina riunirà infatti non solo le principali novità del comparto – con particolare riguardo agli aspetti legati a produzione, trasporto e stoccaggio dell’idrogeno oltre che alle varie applicazioni ed all’utilizzo finale – , ma anche tutti i principali protagonisti della filiera. Sarà quindi l’occasione ideale per fare il punto sullo “stato dell’arte” e sulle necessità e richieste dei tanti protagonisti dell’intera filiera.

Secondo il rapporto di H2IT quello dell’idrogeno in Italia è un settore assai dinamico e attivo, tanto che la maggior parte delle aziende italiane si sono dette pronte ad investire. In prospettiva, infatti, saranno necessarie competenze altamente qualificate e forti investimenti in Ricerca e Sviluppo per affrontare le sfide della diminuzione dei costi e del minor utilizzo di materie prime critiche.

Come testimonia MARCO RAVASI, Presidente di ASSOVETRO: “Per un’industria energivora come quella del vetro che consuma circa l’1,5% dei consumi nazionali di gas ed energia elettrica, è essenziale, se si vogliono centrare gli obiettivi al 2050, cambiare il paradigma energetico. Nel percorso di decarbonizzazione in atto, già da un paio di anni stiamo lavorando ad una iniziativa sul fronte dell’idrogeno come vettore energetico nei forni di fusione. Si tratta di un percorso che prevede tappe sia a breve, che a medio e lungo periodo, così da arrivare a costruire la struttura tecnologica per implementare la combustione a idrogeno. Ciò che risulta assolutamente necessario è rendere l’idrogeno economicamente sostenibile, soprattutto per industrie energy intensive come le nostre che sono in funzione 24 ore su 24”.

Le imprese italiane, inoltre, possiedono un elevato commitment rispetto al potenziale nazionale ed europeo per la nascita di una filiera dell’idrogeno competitiva nel contesto attuale di crisi energetica e tante competenze ed esperienza maturata in altri settori che può essere utilizzata per eccellere in quello dell’idrogeno.

Un esempio per tutti, il network dell’Oil&Gas del Piacentino. “Confindustria Piacenza conferma il sostegno all’evento di riferimento della filiera dell’idrogeno, Hydrogen Expo, che quest’anno si pone obiettivi ancor più ambiziosi”, dichiara NICOLA PARENTI, presidente di Confindustria Piacenza, “Nel nostro stand condiviso ospiteremo diverse aziende associate operanti nel settore, ma anche quelle che potenzialmente potranno farlo nel prossimo futuro. La filiera dell’Oil & Gas a Piacenza vanta una lunga tradizione di eccellenza, animata da imprese che hanno abbracciato la sfida della sostenibilità e della transizione energetica, intravedendone le ampie prospettive e lo spazio da protagonista che potranno acquisire. La neutralità climatica è un obiettivo estremamente ambizioso, che dovremo raggiungere attraverso un mix energetico solido in grado di alimentare la nostra produzione industriale. L’idrogeno in prospettiva rientra nelle possibili soluzioni”, conclude Parenti.

Nello stesso tempo i protagonisti della filiera “sottolineano l’importanza del coinvolgimento pubblico per normative chiare e di lungo periodo, strategie di sviluppo della domanda e sostegno per la costruzione dell’infrastruttura di distribuzione nazionale.

Per tutti valgono le parole di MICHELE CRISCI, Presidente di UNRAE, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri: “Per favorire il processo di decarbonizzazione dei trasporti e il raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2, UNRAE sostiene la necessaria e urgente adozione di misure concrete e strutturali per promuovere lo sviluppo nel nostro Paese di tutte le tipologie di mobilità a emissioni zero, in linea con il principio di neutralità tecnologica, inteso come supporto all’insieme di soluzioni capaci di contribuire all’azzeramento delle emissioni, senza preferire una tecnologia rispetto a un’altra”, dice. “Per quanto riguarda l’idrogeno”, aggiunge Crisci, “da tempo chiediamo di dare completa e puntuale attuazione alle disposizioni del PNRR, sfruttando appieno i 230 milioni di euro stanziati fino al 2026 per la realizzazione di nuove stazioni di rifornimento interoperabili e accessibili sia dai veicoli leggeri che da quelli pesanti. Ad oggi, sono stati già assegnati 50 progetti negli ultimi due anni, ma auspichiamo che presto se ne aggiungano altri per rafforzare ulteriormente l’infrastruttura esistente”, conclude il presidente di UNRAE.

La 3ª edizione di HYDROGEN EXPO ospiterà inoltre un ricco palinsesto di incontri, convegni e workshop che offriranno numerosi momenti di riflessione e discussione (il programma completo su https://hydrogen-expo.it/le-conferenze/).

Giovedì 12 Settembre inoltre si terrà la 2ª edizione degli IHTA–Italian Hydrogen Technology Awards, i riconoscimenti ideati per dare maggiore visibilità (anche internazionale) al lavoro delle imprese che operano sia in Italia che all’estero nella filiera tecnologica dell’idrogeno, riconoscendone la professionalità, il know-how, lo sviluppo ed il ruolo strategico, fattori che costituiscono un vero capitale a beneficio di tutta l’economia nazionale ed europea