• 23 Novembre 2024 19:14

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Esercitazione complessa internazionale di soccorso aereo precipitato in mare

Genova –  Martedì 1° ottobre, dall’Aeroporto Cristoforo Colombo parte la chiamata di emergenza sulla linea diretta che collega la torre di controllo aereo con la sala operativa della Guardia Costiera di Genova. Un aereo con 80 passeggeri a bordo è ammarato a 10 miglia nautiche dalla costa, a sud del porto di Genova. Partono immediatamente i soccorsi in mare coordinati dalla Guardia Costiera. Così è iniziata, questa mattina, l’esercitazione complessa internazionale di soccorso ad aereo incidentato in mare nelle acque di competenza della Direzione Marittima – Guardia Costiera della Liguria.

L’esercitazione, organizzata annualmente dalla Guardia Costiera nelle diverse regioni affacciate sul mare, è prevista dall’Accordo internazionale del 1972 sottoscritto da Spagna,  Francia ed Italia, denominato SARMEDOC, ovvero ricerca e soccorso nel Mediterraneo occidentale.

Lo scenario simulato è considerato estremamente complesso per l’alto numero di persone da soccorrere, la notevole distanza dalla costa, quasi venti chilometri, e la necessità di intervenire nel più breve tempo possibile, e prevede l’impiego complessivo di circa 15 unità navali e 9 velivoli con il compito di individuare i resti dell’aereo e salvare i sopravvissuti secondo le procedure operative previste dal “Piano di soccorso ad aeromobile incidentato in mare” della Capitaneria di porto – Guardia costiera di Genova.

I mezzi navali impiegati appartengono alla Guardia Costiera, ai Vigili del Fuoco, alla Guardia di Finanza ed ai Carabinieri, oltre ad un’unità della Marina Militare. Gli assetti aerei, velivoli ed elicotteri, sono stati messi a disposizione da Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Aeronautica Militare, Guardia di Finanza e Carabinieri, e sul piano internazionale, da FRONTEX (European Border and Coast Guard Agency, con sede a Varsavia) e dalla Spagna.

Una volta individuata l’area dell’incidente grazie all’impiego degli aerei di ricognizione, i superstiti, interpretati dai figuranti della Croce Rossa Italiana e della Guardia Costiera Ausiliaria, vengono soccorsi dagli elicotteri e dai mezzi navali e trasportati a terra presso il posto medico avanzato (PMA) installato nell’immediatezza dal Servizio di Emergenza 118 nell’area del “Marina Resort” di Sestri Ponente, attiguo all’aeroporto Cristoforo Colombo, per trattare i feriti e valutare le necessità di trasferimento in ospedale. L’esercitazione prevede anche il supporto da parte dei servizi tecnico-nautici del porto di Genova, Corporazione dei piloti, Società Rimorchiatori Riuniti e Gruppo Ormeggiatori.

La Prefettura – Ufficio Territoriale di Governo, attraverso il Centro di Coordinamento Soccorsi (CCS), provvede ad organizzare la complessa macchina dei soccorsi a terra, in base ai Piani di emergenza locali e con la collaborazione dei Servizi di Protezione Civile del Comune di Genova. Tra le diverse attività da gestire in queste situazioni, il trasporto dei feriti, la viabilità locale ed i rapporti con i familiari delle persone coinvolte.

È stato previsto in contemporanea anche un secondo scenario di emergenza, conseguente al primo come spesso accade nella realtà, legato all’esigenza di intervenire in alto mare per il disinquinamento dell’area dell’incidente. Dopo l’individuazione della zona d’interesse da parte del velivolo dell’EMSA, la Guardia Costiera ha disposto l’impiego di un Supply Vessel dislocato nel porto di Genova appartenente alla flotta della Società Consortile CASTALIA, che per conto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica interviene in caso di inquinamento in mare.

All’esercitazione hanno partecipato, in qualità di osservatori, funzionari provenienti da Cipro, Malta, Spagna e Turchia, personale dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo e rappresentanti di FRONTEX e di EFCA (European Fisheries Control Agency, con sede a Vigo). Fondamentale il contributo nella fase di pianificazione, ma anche di gestione operativa, di ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), ENAV (Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo) ed Aeroporto di Genova Spa, con il traffico aereo ordinario che non ha subito alcun ritardo.

L’obiettivo dell’esercitazione, che si è svolta regolarmente, è stato quello di testare l’efficienza delle operazioni di ricerca e soccorso in termini di coordinamento dei mezzi partecipanti, e di sinergia e cooperazione tra tutte le forze, nazionali ed internazionali, coinvolte.