Nuove sfide operative per il settore autotrasporto nella gestione di tempo e temperature per non interrompere la catena del freddo: l’esperienza di GI.MA.TRANS
Secondo i dati del “Rapporto Annuale sui Consumi dei prodotti surgelati in Italia” curato da IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati – gli ultimi anni hanno segnato un nuovo picco di consumi di frozen food: oltre 1 Milione di tonnellate di prodotti surgelati consumati annualmente, per un valore di mercato pari ai 5,8 miliardi di Euro.
Conseguenza naturale dell’aumento della domanda di prodotti surgelati è quindi un parallelo aumento della domanda di trasporto. Solo in Lombardia, ad esempio, si consumano 160 mila tonnellate di prodotti surgelati all’anno, un dato, che richiede l’utilizzo di oltre 13.000 mezzi a temperatura controllata, tra consegna di merce fresca e surgelata.
Questi numeri dimostrano l’importanza e le dimensioni di questo segmento di consumo per i clienti finali, con un incremento annuale medio per il comparto che si aggira tra il 2% e il 4%, e le aziende del settore alimentare sono quindi chiamate a immettere sul mercato prodotti che soddisfino standard nutrizionali sempre più alti. Incorporare i surgelati nella propria alimentazione consente infatti al consumatore di beneficiare di una vasta disponibilità e varietà di alimenti, facilitando così il rispetto di una dieta variegata che garantisce un adeguato apporto di nutrienti. È quindi cruciale mantenere intatta la catena del surgelato, poiché il rigoroso controllo della temperatura durante la conservazione assicura che le proprietà nutrizionali e organolettiche degli alimenti rimangano inalterate, preservando al meglio freschezza e qualità. Garantire questa continuità non solo protegge il valore nutrizionale dei cibi, ma ne esalta il sapore e la sicurezza per il consumatore.
Ogni singola operazione per la movimentazione di merce a temperatura controllata influisce sulla qualità finale del prodotto, soprattutto se si parla di un trasporto surgelato a -18°. Rispettare le normative legate al trasporto di beni alimentari non è sufficiente nella movimentazione di merce a temperatura molto negativa, perché la catena del freddo è così complessa da rendere questa attività adatta esclusivamente a esperti del settore con competenze specifiche: motivo per cui spesso questa tipologia di trasporto viene esternalizzata ai 3PL.
La catena del freddo per i surgelati parte dalla cella di conservazione del produttore e arriva al banco di vendita. Il mantenimento ad una temperatura costante di prodotti termosensibili, durante tutto il loro ciclo di vita, è un processo complesso e a più fasi, dallo stabilimento di produzione, attraversando le fasi di trasporto e stoccaggio, fino ad arrivare al consumatore finale. Infatti, durante questo percorso vengono effettuate specifiche operazioni: dal carico del prodotto su mezzi di trasporto adeguati alla tipologia merceologica; al trasporto del prodotto in pedane, allo scarico della merce dal mezzo, al transito nell’anticella e allo stoccaggio nella cella frigorifera. Questi passaggi richiedono competenze non solo da parte dell’azienda che prende in carico la spedizione, ma anche dell’autista che esegue il trasporto in prima persona a partire proprio dalla fase di carico fino a quella di scarico e dello spostamento della merce in anticella.
La normativa Nazionale prevede che la temperatura degli alimenti surgelati debba essere mantenuta al cuore del prodotto a un valore pari o inferiore a -18°C, con apposite tabelle di riferimento divise per merceologia. Altri vincoli sono stabiliti dal Decreto n. 493 del 25 settembre 1995 che elenca le specifiche che i mezzi di trasporto devono avere per trasportare merce surgelata a partire da una protezione coibente. Inoltre, secondo la normativa ATP è necessario utilizzare un mezzo omologato in base a una serie di classi che identificano le temperature di tenuta raggiunte e il tipo di climatizzazione (cella frigo o refrigerata), o isolamento termico (normale o rinforzato) utilizzati sul veicolo.
I mezzi della flotta GI.MA.TRANS, ad esempio, appartengono alla classe ATP “FRC” – Frigorifero rinforzato classe C con temperatura regolabile tra i +12°C e i -20°C – sono dedicati alla distribuzione del fresco e hanno un coefficiente di dispersione termica della cassa tale da garantire un’isotermia adatta anche per il trasporto surgelato.
“Misurare la temperatura in tempo reale durante il viaggio è essenziale e specie nel trasporto surgelato, la normativa ATP esige la rilevazione continua e sempre visibile della temperatura di trasporto. Tutti i mezzi GI.MA.TRANS sono dotati di termoregistratori che consentono una rilevazione costante della temperatura interna alla cassa isotermica, ogni 15 minuti in ottemperanza alla normativa vigente, e per tutti i nostri gruppi frigo di ultima generazione abbiamo anche la possibilità di monitorare la temperatura da remoto” – afferma Fabio Orbello, Direttore Operativo di GI.MA.TRANS. Continua: “Trasportare merce surgelata con mezzi pesanti significa non sottovalutare mai lo scambio termico, che nei mezzi di queste dimensioni è molto più elevato al momento di apertura delle porte, anche a causa delle numerose consegne con lo stesso mezzo, rispetto ai veicoli dedicati alla piccola distribuzione.”
Prima della fase di carico è necessario che l’autista stampi un documento per attestare che la cassa, che ospiterà la merce, è “in temperatura” dimostrando così di aver pre-raffreddato pareti, aria e quindi l’intera cassa e che il mezzo è pronto per essere caricato.
Per evitare che la merce subisca shock termici, gli attori coinvolti nelle fasi di carico e scarico devono prestare particolare attenzione al momento di apertura delle porte ed evitare dispersioni termiche alle ribalte, assicurandosi che la movimentazione del carico avvenga nel rispetto delle procedure e soprattutto nel minor tempo possibile – facendo sempre uso degli appositi DPI e di carrelli elettrici resistenti alle temperature negative. Inoltre, nei casi più comuni di carichi multi-temperatura è fondamentale sfruttare la protezione fornita dall’utilizzo di paratie mobili per garantire che ogni tipologia merceologica rimanga alla giusta temperatura durante ogni scarico che l’autista deve effettuare.
Ogni operazione della catena del freddo del surgelato fa parte di una supply chain dove produttori, trasportatori e distributori sono chiamati a dare il loro contributo per garantirne la continuità. Tale obiettivo può essere raggiunto soltanto contando sulla collaborazione tra tutti gli attori della filiera, ingranaggi essenziali per garantire un servizio di primo livello e per soddisfare le richieste dei clienti finali del comparto surgelati.