• 13 Marzo 2025 08:02

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L’Unione Marittimi convocata da AdI Servizi Marittimi per un confronto sul tema dello stato di inattività della flotta ex ILVA

Pur contestandone il contenuto,  Adl Servizi Marittimi S.r.l. in  Amministrazione Straordinaria, nella persona del direttore generale  Maurizio Saitta, si è dichiarata disponibile ad un incontro chiarificatore con l’Unione Marittimi da tenersi prossimamente presso la sede di Taranto,  dopo che la stessa, con una nota ufficiale inviata il 7 marzo anche a Ministero del Made in Italy, Ministero delle Infrastrutture, Comando Generale del Corpo delle Capitanerie, Capitanerie di Porto di Taranto e di Genova, aveva denunciato  lo stato di inattività  della flotta ex ILVA  (navi “Corona Boreale” e “Corona Australe”,  Barge “Vega I”, “Sirio I”, “Ceti” e “Tauri” ormeggiate nel porto di Taranto),

A spingere  il presidente dell’Unione Marittimi, CLC Vincenzo Bellomo,  a scrivere nuovamente alle parti interessate, è  stata la crescente preoccupazione circa la possibile perdita del posto di lavoro,  dei quasi 200 lavoratori  impiegati sulle navi appartenenti alla flotta ex Ilva, dopo che alcuni dirigenti/responsabili/consulenti di AdI Servizi Marittimi e di Acciaierie d’Italia, ancora una volta, avrebbero esternato il loro intendimento di dismetterne una parte.

Già in una precedente nota, inviata  il 24 febbraio,  l’Unione Marittimi aveva denunciato lo stato di totale abbandono della flotta  a seguito della sospensione di tutte le necessarie attività manutentive. 

Bellomo ha inoltre colto l’occasione per esprimere non poche perplessità per aver appreso che nell’ultimo periodo alcuni dirigenti/rappresentanti/consulenti delle sunnominate Società avrebbero deciso di abbandonare e lasciare inutilizzate in banchina alcune navi dell’Ilva, preferendo affidare il trasporto delle merci prodotte dagli stabilimenti dell’Ilva nel territorio nazionale a delle navi appartenenti ad alcune Compagnie di navigazione, che spesso utilizzerebbero personale marittimo extracomunitario. 

Il presidente dell’Unione Marittimi chiude la sua nota dubitando  che sia più conveniente sostenere gli elevati costi per il noleggio di navi appartenenti a Compagnie terze, anche perché ciò favorirebbe il depauperamento e la svalutazione del patrimonio navale dell’ex Ilva.