• 28 Novembre 2024 22:28

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Ap di Brindisi: “manca la trasparenza”

Interrogazione parlamentare del M5S

Calo dei traffici, mancata approvazione del rendiconto consuntivo 2012 (in ballo 70mila euro elargiti ai dipendenti dell’Ap senza il parere del comitato portuale), rinvio della nomina del segretario generale, ricorsi alla Corte di Giustizia dell’Ue. La crisi conclamata dell’Ap di Brindisi approda sul tavolo del Ministero dell’infrastrutture e dei trasporti con un’interrogazione parlamentare dei deputati pugliesi del MoVimento 5 Stelle L’Abbate e De Lorenzis e cofirmata da altri 11 colleghi. “Il Porto di Brindisi è una risorsa per l’intera comunità locale – dichiarano i due parlamentari. Non possiamo più permettere che sia gestita secondo uno stile oramai decotto, fatto di accordi sottobanco, di spartizione di poltrone e di totale assenza di trasparenza”. Punto di partenza dell’iniziativa la petizione “Trasparenza degli atti” presentata da un comitato cittadino. “Chiediamo al Ministro Lupi – continuano – quali misure intenda adottare alla luce del protrarsi dello stato di non trasparenza dell’ente e se ritenga opportuno che le nomine relative al presidente e agli organici dell’Autorità portuale sino stabilite dopo una selezione basata sul merito e sulle competenze”.  La questione comincia il 18 marzo scorso, quando alcuni membri del Comitato portuale presentano una richiesta di “trasparenza amministrativa”, lamentando “un’eccessiva riservatezza dell’ente, con particolare riferimento ai Decreti Presidenziali”. Dopo pochi giorni, Haralambides risponde affermando che l’accesso agli atti amministrativi, per verificarne la legittimità, da chiunque richiesto (sia esso cittadino, associazione o impresa), deve essere dettato dalla legge n. 241 del 1990, per possibili profili di riservatezza. Nasce da questa posizione l’iniziativa cittadina  “Trasparenza degli atti dell’Autorità Portuale di Brindisi”, con la quale si chiede di rendere pubblici gli atti passati e futuri (decreti presidenziali, preventivi di spesa, consuntivi di spesa, elenco fornitori) nonché la creazione di un albo pretorio, consultabile on-line, con lo scopo di rendere pubblici tutti gli atti dello stesso ente.  Richieste non ancora accolte, nonostante la trasparenza per la pubblica amministrazione – sottolinea il comitato – sia prevista dal decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013. La parola, ora, spetterà al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi.