Lettera aperta al ministro Lupi dalle associazioni del settore marittimo
No alla soppressione della direzione Generale per i porti prevista dal ministero delle Infrastrutture nell’ambito delle azioni di revisione della spesa pubblica. L’attribuzione delle competenze suddivise tra la Direzione Generale dighe ed infrastrutture idriche e la Direzione Generale trasporto marittimo e per vie d’acqua interne non piace alle associazione del cluster marittimo. Angopi, Assorimorchiatori, Confitarma, Fedepiloti, Federimorchiatori e Fedepesca scrivono così al ministro Lupi, lamentando il “progressivo indebolimento del nostro settore malgrado lo stesso rappresenti un’elevata percentuale del PIL (2,6%) e registri livelli occupazionali di tutto rispetto (477.000 addetti)”. Una sensazione confermata dalla riconferma della Direzione Generale relazione e contratti pubblici, “le cui competenze risultano di fatto svuotate per effetto della recente costituzione dell’Autorità dei Trasporti e manterrebbe separate le Direzioni Generali motorizzazione e sicurezza stradale un tempo unite e quindi oggi più facilmente riaccordabili”. La riattribuzione dei compiti fino ad oggi svolti dalla Direzione Generale per i porti, secondo le associazioni, “comporterebbe un concreto rischio di disperdere le professionalità create durante questi anni in un ambito certamente strategico per l’economia del Paese”. Con la conseguenza di “indebolire la rappresentanza degli interessi di settore in tutte le sedi istituzionali europee ed internazionali e pregiudicare il proficuo colloquio e la fattiva collaborazione fra gli organi del Ministero ed il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, strumenti rivelatisi essenziali, nel corso degli ultimi decenni, per garantire sia la sicurezza che l’efficienza dei porti nazionali”. Da qui la richiesta di un ripensamento anche alla luce della prossima Presidenza italiana dell’Unione Europea, “con temi all’ordine del giorno riguardanti le questioni portuali”. Sull’argomento è intervenuta anche la IX Commissione della Camera dei Deputati che, con l’ordine del giorno A.C. 1866/IX/1 del 5 dicembre impegna il Governo a non adottare misure che comporterebbero la disarticolazione e lo spacchettamento delle strutture e delle competenze relative al settore marittimo-portuale e la soppressione della Direzione generale dei porti.