• 24 Novembre 2024 04:14

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Piano europeo per il turismo costiero e marittimo

Bruxelles lancia una strategia in 14 punti

Sarà discussa ad Atene il prossimo 10 marzo la nuova strategia a sostegno del turismo costiero e marittimo presentato dalla Commissione europea. Un piano in 14 azioni che prevede maggiore coordinazione fra tutti i portatori d’interesse nel settore, partenariati pubblico-privati, promozione dell’ecoturismo e la redazione di una guida in linea che, illustrando le diverse possibilità di finanziamento, contribuisca ad attrarre investimenti. “Nella strategia per la crescita blu abbiamo individuato nel turismo costiero e marittimo uno dei motori fondamentali della creazione di crescita e di occupazione, specialmente nella fascia costiera che spesso lamenta tassi elevati di disoccupazione” spiega Maria Damanaki, Commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca. “Il settore rappresenta la maggiore attività economica legata al mare e il perno dell’’economia di molte regioni costiere dell’Europa: abbiamo quindi la responsabilità di aiutarlo a svilupparsi e a prosperare”. Il turismo costiero e marittimo, nelle sue componenti di turismo balneare, nautico e crocieristico e di navigazione da diporto, è un motore economico fondamentale per molte regioni costiere e isole europee. Occupa quasi 3,2 milioni di persone, genera complessivamente un valore aggiunto lordo di 183 miliardi di euro nell’economia dell’Ue e conta per oltre un terzo nel prodotto lordo dell’economia marittima. “Nel 2013  – ricorda Bruxelles – il numero di pernottamenti nelle strutture turistico-ricettive dell’Ue ha registrato il massimo storico di 2,6 miliardi, con un aumento dell’1,6% rispetto al 2012”. Potenzialità indubbie ma anche sfide da affrontare su temi quali lacune nei dati e nelle conoscenze, volatilità della domanda, grande incidenza dalla stagionalità, carenza di competenze adeguate e scarsa innovazione, difficoltà nell’accesso ai finanziamenti. Il piano europeo intende “superare questi ostacoli e a creare un contesto in grado di attrarre investimenti, ma anche conferire sostenibilità alle attività del settore, preservare il patrimonio naturale e culturale, recare vantaggi consistenti in termini economici e ambientali e contribuire a migliorare la competitività del settore su scala mondiale”.