• 24 Novembre 2024 18:01

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Ue, la Commissione definisce le proposte relative alle possibilità di pesca per il 2015

La ripresa degli stock ittici nell’Atlantico nordorientale contrasta con un grave sovrasfruttamento nel Mediterraneo

Benché gli stock ittici dell’Europa settentrionale e occidentale siano in fase di ripresa, gravi problemi di sovrasfruttamento permangono nel Mediterraneo. È questo il messaggio chiave che Maria Damanaki, Commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca, ha voluto trasmettere nella relazione di quest’anno sullo stato degli stock ittici e sul processo di fissazione dei contingenti di pesca per il prossimo anno. Le parti interessate possono ora esprimere le proprie osservazioni su questo documento tramite una consultazione pubblica online, prima che in autunno la Commissione presenti le sue proposte relative alle possibilità di pesca per il 2015. Per la prima volta, la Commissione ha potuto tener conto dei pareri scientifici sullo stato degli stock nel Mediterraneo e nel Mar Nero. I dati relativi agli stock ittici del Mediterraneo mostrano una situazione disastrosa: almeno il 96% delle specie di fondale mediterranee è soggetto a uno sfruttamento eccessivo, mentre per gli stock di acque intermedie come la sardina e l’acciuga la percentuale è pari o superiore al 71%. Per il Mar Nero, tutte le specie di fondale e il 33% degli stock pelagici sono sovrasfruttati. Buone notizie vengono invece da altre regioni, poiché nella zona dell’Atlantico nordorientale, che include il Mar Baltico e il Mare del Nord, il sovrasfruttamento è sceso dall’86% (30 stock sovrasfruttati su 35) nel 2009 al 41% (19 stock su 46) nel 2014.  “Sono molto preoccupata per il deterioramento della situazione del Mediterraneo”, ha dichiarato Maria Damanaki, Commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca. “Negli ultimi cinque anni gli esperti hanno valutato molti più stock e occorre ormai arrendersi all’evidenza: il Mediterraneo è gravemente sovrasfruttato. Una lunga battaglia e un duro cammino ci attendono: dobbiamo consolidare i dati scientifici e adottare piani di pesca regionali per riportare le attività di pesca a livelli sostenibili. Se non interveniamo ora, sprecheremo l’enorme potenziale che queste risorse rappresentano per le generazioni future. Dobbiamo cogliere l’opportunità offerta dalla nuova politica comune della pesca, e di questo discuterò con tutti i ministri della Pesca degli Stati membri del Mediterraneo”. Sulla situazione nella zona dell’Atlantico nordorientale, la Commissaria Damanaki ha dichiarato: “Il successo nella ricostituzione degli stock ittici nell’Atlantico nordorientale è per me la prova che, applicando le norme adeguate, è possibile mettere fine al sovrasfruttamento. Se si dispone di dati scientifici affidabili, se il volume di catture è fissato al livello opportuno e, soprattutto, se i pescatori si associano agli sforzi messi in atto per proteggere gli stock, sono convinta che la situazione potrà ancora migliorare. È su questi principi che si basa la riforma della politica comune della pesca”.