• 23 Novembre 2024 22:42

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Olbia, primo workshop locale per il progetto Futuremed

Infomobilità, sportello unico marittimo e telematizzazione gli obiettivi del partenariato europeo

Maggiore competitività dei porti nell’area mediterranea, ma anche una migliore accessibilità agli stessi con l’introduzione della tecnologia e dell’innovazione nella gestione delle operazioni portuali. Il tutto per la creazione di un trasporto più sostenibile. Sono, in sintesi, gli obiettivi principali del Futuremed (Freight and passengers sUpporting infomobiliTy systems for a sUstainable impRovEment of the competitiveness of port-hinterland systems of the MED area), progetto strategico del Programma europeo MED, coordinato dalla Regione Lazio e composto da 16 partner provenienti da Cipro, Francia, Grecia, Slovenia ed Italia.
A due anni dall’avvio del percorso nella Sala riunioni della Direzione Marittima di Olbia, sono stati presentati i primi frutti agli utenti locali, con la realizzazione di un workshop intitolato “Verso lo sportello unico marittimo”.  Evento, organizzato dall’Autorità Portuale del Nord Sardegna (partner progettuale), finalizzato ad illustrare i vantaggi dello sportello unico marittimo e doganale, dei Port Community System, con particolare attenzione al Progetto Pilota WP 5 che vede in prima linea la Port Authority.
Si è partito con un’analisi del progetto di Sportello unico, che consentirà un colloquio diretto tra le Amministrazioni (Dogane, Capitanerie, Autorità Portuali ecc…) e gli altri soggetti coinvolti nelle operazioni di import / export (compagnie di navigazione, operatori portuali …), al fine di migliorare l’efficienza del sistema logistico e ridurre considerevolmente i tempi necessari per lo svincolo delle merci ed i costi sostenuti dalle stesse imprese che operano nei porti. Una vera e propria telematizzazione dei flussi dati che, passando attraverso un’interfaccia informatica unica, capace di acquisire e trasmettere, in tempo reale, tutte le informazioni previste dalle normative dell’UE, dalla Legislazione nazionale e dalle ordinanze locali, garantirà la graduale e sistematica scomparsa dei documenti cartacei utilizzati dagli operatori marittimi. Stessa simultaneità nello scambio di informazioni che permetterà di conoscere il volume del traffico ancora prima che la nave giunga in porto e di organizzare, di conseguenza, tutta l’attività dello scalo per ridurre al minimo i tempi di attesa ed incrementarne l’efficienza. Ed è questo, appunto, l’obiettivo perseguito dai partner progettuali, in particolar modo da Olbia, dove, a fronte di un consistente movimento di mezzi e passeggeri – specialmente nel periodo estivo (il picco massimo è di12 mila auto al giorno) – diventa indispensabile una migliore organizzazione nella gestione dei flussi di traffico con l’introduzione di un sistema di Info – mobilità.
Proprio grazie all’immediatezza nella condivisione e conoscenza dei flussi in arrivo e partenza favorita dal progetto Futuremed, sarà possibile istituire un sistema di informazione all’utenza e agli operatori che conosceranno, attraverso pannelli elettronici e altri sistemi di comunicazione, i tempi di arrivo della nave, delle operazioni di imbarco e sbarco, in modo da facilitare lo snellimento dei flussi in entrata o in uscita dall’area portuale – con conseguente alleggerimento del carico sulle arterie stradali – e di velocizzare le operazioni portuali.    Tale processo sarà reso possibile ed ampiamente supportato dall’istituzione di un sistema più generale ed omogeneo di Check – In, che sarà il primo gradino nello scambio di informazioni relative a merci, mezzi e passeggeri tra porti interfacciati.  Una serie di innovazioni che, una volta messe in campo, consentiranno, sul singolo porto, l’eliminazione delle barriere che ostacolano l’accessibilità, una maggiore integrazione dello stesso col territorio e la crescita del trasporto intermodale.
In un’ottica internazionale, infine, il progetto Futuremed contribuirà ad armonizzare i dati raccolti con quelli dei porti partner, in modo da intessere – nello spirito di una vera e propria comunità portuale (Port Community System) – una rete efficace di scambio nelle comunicazioni relative agli adempimenti burocratici e a stabilire un maggiore controllo ed indirizzo delle attività in banchina, oltre, ovviamente, a favorire la nascita di nuove rotte e scambi commerciali.