Il settore nautico italiano nel 2014 ha ‘navigato in buone acque’, con un fatturato in crescita dell’ 1,9%, soprattutto grazie alla performance nelle esportazioni, che rappresentano il 92% della produzione. Circa un quinto dell’export globale di prodotti nautici è Made in Italy e il paese risultata primo anche per surplus commerciale, che vale 2.316 milioni di dollari, cifra quasi pari alla somma del surplus di Germania, Francia e Usa messe insieme. Questi alcuni dei dati di un focus sul settore nautica presentato alla convention annuale delle associazioni imprenditoriali Ucina Satec, alla Triennale di Milano. Durante l’evento è stato anche diffuso il report Ucina con l’analisi di mercato per il 2014. Il fatturato globale della cantieristica italiana, pari a oltre 1 miliardo e 333 milioni di euro, aumentato dell’1,9% rispetto al 2013. Se il 92% della produzione è destinata alla vendita sui mercati stranieri, in particolare ai paesi Ue e alle Americhe, il mercato nazionale, che ha perso in un anno il 4,6%, pesa sul fatturato per il 7%. Sul prossimo futuro del comparto, il presidente di Ucina Carla Demaria durante il dibattito alla convention si è detta “ottimista” perché in questi primi mesi del 2015 sono dei segnali di ripresa della domanda interna e perché “le istituzioni si stanno rivolgendo alla nautica non come un ‘club di evasori fiscali’ ma come un supporto al Pil nazionale”. A questo proposito, nel report è segnalato che il contributo del valore della produzione nautica al Pil italiano l’anno scorso ha segnato un aumento di 2 punti percentuali.