Non ancora risolti i problemi legati all’introduzione dell’obbligo di pesatura certificata (Vgm, Verified gross massa) per i container destinati all’export prima dell’imbarco nei porti italiani. È la conclusione cui sono giunti i rappresentanti di spedizionieri, agenti marittimi, autotrasportatori e terminalisti del porto di Genova: ad oggi solo il 35% dei container in esportazione arriverebbe nel porto ligure già pesato e con i documenti corretti inviati elettronicamente. Per chiarire le modalità operative una volta per tutte, l’Ap emanerà nei prossimi giorni un’ordinanza. “L’ordinanza farà chiarezza sull’applicazione della norma senza possibilità di errore – ha detto il direttore generale di Spediporto, l’associazione degli spedizionieri genovesi, Giampaolo Botta -. Non vale solo un numero scritto su un pezzo di carta presentato al varco, il Vgm non è solo il peso ma una serie di dati che devono essere certificati. Oggi c’è ancora confusione. Con l’ordinanza contiamo di arrivare ad una normalizzazione della situazione”. Il rischio di code resta, ma l’obiettivo è che il periodo estivo possa essere utilizzato per arrivare a meccanismi collaudati.