È stato inaugurato nei pressi del molo Carmine del porto di Napoli il Posto unico di Ispezione Frontaliera. La nuova struttura, frutto di un progetto pubblico-privato, riunisce tutte le autorità e gli organi di vigilanza e controllo competenti per gli aspetti di sanità pubblica e di sicurezza alimentare e delle relative operazioni di sdoganamento. Un unicum a livello nazionale che dota lo scalo partenopeo di uno strumento in grado di velocizzare il flusso delle merci, garantendone maggiore competitività.
Punto di arrivo di una fase di sperimentazione avviata nell’area portuale presso alcuni Uffici doganali, il PIF è diventato realtà grazie all’apporto del Terminal Flavio Gioia che ha agito d’intesa con tutti i soggetti coinvolti nella filiera dei controlli. “E’ la dimostrazione – spiega Roberto Bucci, presidente del TFG, nel corso del Convegno “Napoli porta d’Europa”, organizzato in occasione dell’inaugurazione – che l’iniziativa sinergica tra pubblico e privato riesce a ottenere risultati concreti per la comunità”. Anche di una via da seguire in attesa degli interventi del Grande Progetto: “gli spazi del porto storico – questa la riflessione di Bucci – vanno utilizzati in modo adeguato e produttivo, favorendo l’apertura di nuove realtà”.
I Posti di Ispezione Frontaliera, in particolare, sono Uffici veterinari periferici del Ministero della Salute previsti dalla normativa europea (Regolamento 882/2004) e vanno incontro all’esigenza dei vari “sportelli unici” pensati per garantire più competitività agli scali italiani. Napoli, secondo quanto illustrato dal Direttore Uvac Pif Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia, Alessandro Raffaele, potrebbe recuperare, grazie alla nuova struttura, buona parte della merce attualmente dirottata su Livorno, La Spezia e Genova. “Due terzi del cibo che arriva in Campania – rileva Francesco Alfieri, Consigliere regionale per Agricoltura e Pesca – ha origine da Paesi terzi, in un mercato di libera concorrenza che non garantisce sempre rispetto e reciprocità delle regole. Il PIF ottiene due risultati: difende il lavoro, garantendo competitività, e la sicurezza alimentare per i cittadini”. Accolto con unanime favore da tutti i rappresentanti degli operatori portuali il PIF renderà possibile anche un dialogo proficuo con il mondo della formazione, ospitando studenti tirocinanti nel corso della sua attività.
G.Grande