Il decreto legge fiscale appena pubblicato in Gazzetta, penalizzando l’operatività dei depositi IVA avrà ricadute negative sui flussi di importazione nel nostro Paese, regalando ulteriori quote di traffico agli altri Paesi comunitari. Mentre da una parte si cerca, con appropriati interventi, di incrementare i traffici modificando i rugginosi assetti del sistema portuale e logistico nazionale, dall’altra si interviene in maniera restrittiva sugli strumenti operativi che pur garantendo il gettito dovuto all’Erario, permettono qualche flessibilità nei pagamenti. In Europa l’IVA viene versata successivamente e distintamente dai dazi doganali. In Italia i due pagamenti sono contemporanei, salvo per le merci che transitano in depositi IVA. Dall’1 aprile 2017 scomparirà anche questa piccola flessibilità che gli operatori utilizzano soprattutto per competere con i grandi spedizionieri nordeuropei. “Confetra ritiene che vi sia il tempo per modificare una norma che di notte distrugge la tela costruita di giorno finalizzata alla ricollocazione del Paese tra i player del mercato comunitario” dichiara Nereo Marcucci il Presidente della Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica.