Diritti dei marittimi al centro del dibattito Global Trends Affecting Shipping, nel corso della Conferenza principale dell’European Shipping Week, evento organizzato dall’Ecsa in collaborazione con altre organizzazioni dello shipping europeo e con la Commissione Europea. Ne ha discusso, tra gli altri, Marialaura Dell’Abate, giovanissime armatrice del Gruppo Amoretti di Parma e membro del Gruppo Giovani Armatori di Confitarma. Dell’Abate – rappresentante di un’esperienza unica a livello nazionale: il gruppo fondato da Odoardo Amoretti non solo ha sede in una città lontana dal mare, ma vanta una gestione tutta al femminile – ha evidenziato la contraddizione che vivono i lavori italiani imbarcati. Nonostante le norme internazionali ed europee, gli oltre 40.000 marittimi italiani che in occasioni di elezioni in Italia si trovano a bordo di navi, infatti, non hanno la possibilità di trasmettere le loro preferenze anche se è internazionalmente riconosciuto che stanno lavorando sul territorio italiano. “L’unica alternativa è quella di non essere imbarcati nel giorno delle elezioni. Si tratta di una sorta di cittadini invisibili: lavorano, pagano le tasse, ma non sono in grado di esercitare il diritto di voto perché imbarcati su petroliere, navi portacontainer e navi da crociera in navigazione lontano dall’Italia. Siamo uno dei pochi paesi che non ha ancora trovato una soluzione al problema. Il comandante di una nave è, in effetti, un funzionario di stato civile: nessuno gli può impedire di svolgere le funzioni di un presidente di seggio elettorale. I nostri politici si sono dimenticati di questo problema e credo che sia giunto il momento di trovare una soluzione”.