A garanzia di legalità e trasparenza negli appalti
E’ stato firmato dal Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e dal Presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia Fiumicino Gaeta, Pasqualino Monti, un protocollo di legalità e trasparenza nel settore degli appalti pubblici. L’intesa si inserisce nel complesso di iniziative che la Prefettura ha intrapreso nel settore dei controlli antimafia, attraverso il potenziamento dei controlli sulle attività imprenditoriali condotti dal Gruppo Interforze. Tra le misure previste l’estensione delle cautele antimafia all’intera filiera degli esecutori e dei fornitori e un’attenzione particolare per i “settori a rischio” quali i noli, discariche e rifiuti, cottimi, servizi di guardiania e trasporto terra. Il documento prevede una stretta e costante collaborazione tra la Prefettura di Roma, le forze dell’ordine e l’Autorità Portuale per il controllo di tutte le prestazioni, servizi e forniture e settori collaterali, legati al ciclo di realizzazione delle opere. Si tratta di una serie di clausole, prescrizioni ed obblighi che l’Authority inserirà nei bandi di gara e nei contratti che le società aggiudicatrici e subappaltatrici si dovranno impegnare ad applicare. “Rispetto al precedente protocollo di legalità sottoscritto con la Guardia di Finanza – spiega Monti – che comunque resta valido nella sua importanza, si compie un notevole passo avanti sia per il coinvolgimento diretto della Prefettura e del Gruppo Interforze, sia perché rispetto al monitoraggio svolto finora si inseriscono nuovi elementi molto rilevanti: l’Autorità Portuale fornirà i dati relativi ai materiali, ai mezzi e a tutto il personale chiamato a lavorare nei cantieri, in modo da favorire controlli mirati da parte delle forze dell’ordine. La tecnologia utilizzata permetterà di raccogliere e comunicare in tempo reale i dati di interesse delle istituzioni preposte al controllo. Infine, per la prima volta, accanto agli obblighi previsti sarà emanato un sistema sanzionatorio con la previsione di pesanti sanzioni pecuniarie, fino alla revoca dell’affidamento nei casi più gravi, a carico delle imprese appaltatrici e subappaltatrici inadempienti. Un insieme di contenuti innovativi, che potrebbe diventare anche un modello di riferimento replicabile da altri enti”.