Nel corso del 2016 l’Italia, con oltre 50 miliardi di euro di import-export marittimo, ha superato Germania e Francia negli scambi con i Paesi dell’area Mena (Medio Oriente e Nord Africa) confermando il suo ruolo di leadership mediterranea nello Short Sea Shipping con 216 milioni di tonnellate di merci ed una quota di mercato pari al 36%. Il nostro Paese è anche primo al mondo per flotta Ro-Ro (Roll on Roll off, trasporto autoveicoli e automezzi gommati) con oltre 5 milioni di tonnellate di stazza lorda, mentre il Mezzogiorno continua ad avere un ruolo di rilievo con una quota del 46% del totale Italia delle merci movimentate e del 50% del Ro-Ro. I porti italiani, inoltre, superano, per il secondo anno consecutivo, 480 milioni di tonnellate di merci movimentate e per il quarto anno consecutivo rimangono sopra la soglia dei 10 milioni di Teus. Sono alcuni dei dati pubblicati nel nuovo numero di “Port Indicators”, la newsletter semestrale realizzata da Assoporti (Associazione Porti Italiani) e Srm (Centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) che fornisce dati, statistiche, analisi sulla competitività del sistema portuale globale e soprattutto del Mediterraneo, mare in cui circola il 20% circa del traffico mondiale via mare. Sul fronte internazionale, il raddoppio del Canale di Suez, grande snodo nel Mediterraneo che ha superato le 16.800 navi transitate e quasi 820 milioni di tonnellate di merci trasportate, l’inaugurazione del Canale di Panama, il fenomeno delle Megaship, il nuovo slancio dello Short Sea Shipping con particolare riferimento al Ro-Ro e i nuovi investimenti della Cina negli scali del Mediterraneo, sono solo alcune delle sfide che i porti italiani dovranno affrontare nei prossimi anni per cogliere le opportunità commerciali che ne deriveranno.