Braccio di ferro Comune-Regione sulla “dividente demaniale”
Dovrebbe essere il biglietto da visita per chi, proveniente da Napoli, mette piede a Procida. Il punto di riferimento obbligato, capace di trasmettere il tono generale di una delle perle turistiche del Golfo. E invece, la Stazione Marittima dell’isola versa, come evidenziato dall’ultimo sopralluogo della locale Guardia Costiera, in uno stato di totale abbandono.
“E’ in corso – spiega il comandante del porto, T.V. (CP) Flavia La Spada (nella foto) – una disputa tra l’Amministrazione Comunale e la Regione Campania. Ciascuna vorrebbe far ricadere sull’altra l’onere della messa in sicurezza e del ripristino della conformità d’uso”.
Una storia lunga e complicata, quella della struttura costruita dal Comune nell’ambito dei finanziamenti “Italia 90”, che si perde nei meandri della burocrazia. Tanto da indurre l’Autorità Marittima a convocare nel novembre scorso un tavolo tecnico con i rappresentanti di Comune, Regione, Agenzia del Demanio e Provveditorato alle Opere Marittime.
Preliminarmente – spiega la Guardia Costiera – non solo è emerso che la Stazione Marittima non era mai stata incamerata tra le pertinenze demaniali marittime (procedura necessaria per il conferimento gestionale) ma che “vi sarebbe addirittura una incongruenza nella sua intestazione catastale”. In altre parole: non è chiaro dove passa il confine che divide il manufatto nella parte insistente su area comunale e su area demaniale marittima.
In attesa della decisione del Comune di cedere o meno la sua fetta di stazione alla Regione (operazione resa possibile da un verbale di delimitazione del 1974 scovato dalla Capitaneria di porto di Procida) si assite al braccio di ferro che vede protagoniste proprio le due amministrazioni.
Alla richiesta di provvedere ai lavori di pulizia dei servizi igienici, riaperti nel frattempo dal Comune, la risposta della Giunta regionale puntualizzava di non aver “assunto l’impegno della pulizia dei locali, atteso che le competenze gestorie in capo a questa Amministrazione si attivano esclusivamente su beni rientranti nel demanio marittimo portuale. Grava su codesto Comune l’obbligo di riconsegna del bene, collaudato ed in perfetto stato di manutenzione, attivando la procedura per la sua acquisizione tra le pertinenze demaniali”.
A farne le spese, tra l’altro, le biglietterie ubicate all’interno della stazione marittima, alle quali la Giunta Regionale, ad esito della richiesta di rinnovo del titolo concessorio, ha comunicato l’impossibilità di definire il procedimento in attesa della definizione “delle recenti problematiche emerse afferenti la natura demaniale dell’immobile”.
“Le situazione è pressoché paradossale – conclude il comandante La Spada – nè si possono escludere profili drastici d’intervento: la pubblica incolumità non può attendere”.