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Nota Durissima Per L’On Paolo Gentiloni Da Claudio Demozzi Presidente Sindacato Nazionale Agenti Di Assicurazione

Diredazione City

Feb 20, 2018

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Con una iniziativa senza precedenti, lo Sna ha inviato una durissima nota ufficiale (in allegato) – a firma del Presidente nazionale, Claudio Demozzi – al Presidente del Consiglio dei Ministri on. Paolo Gentiloni, al Ministero dello Sviluppo Economico on. Carlo Calenda, al Direttore Generale per il Mercato, la Concorrenza il Consumatore, la Vigilanza e la Normativa tecnica del Mise avv. Mario Fiorentino; ed ancora, fra gli altri, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al Presidente Iivass Salvatore Rossi. Oggetto del contendere lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva UE 2016/97 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20.1.2016 sulla distribuzione assicurativa approvato dal Consiglio dei Ministri in data 8.2.2018 con il quale agenti e subagenti sarebbero costretti a versare i premi raccolti dalla clientela direttamente sui conti delle compagnie.
Un atto di ostilità nei confronti della categoria stigmatizzato da Sna: “ribadiamo l’intollerabilità delle devastanti disposizioni inserite nello schema in oggetto in materia di a) “conto separato” (art.19 che introduce il comma 1 bis dell’art. 117 del Codice delle Assicurazioni); b) “sanzioni amministrative pecuniarie” (art. 43 che introduce l’art. 308 bis e art. 54 che reca nuovo testo dell’art. 324 del Codice delle Assicurazioni)”.
I 20.000 agenti italiani, i 200.000 collaboratori, subagenti e produttori degli agenti assicurativi nonché gli oltre 30.000 dipendenti delle agenzie “risultano a rischio – scrive Demozzi – di non poter più continuare la propria attività lavorativa, qualora le dette disposizioni dello schema non vengano immediatamente eliminate e/o emendate”.
Il Sindacato nazionale agenti rileva ancora che l’art. 19 che introduce il comma 1 bis dell’art. 117, risulta chiaramente viziato da eccesso di delega e contrasta in modo palese con l’art. 10 punto 6 della Direttiva UE 2016/97; che i nuovi limiti delle sanzioni amministrative, introdotte con gli art.li 43 e 54, non differenziano gli intermediari dalle imprese assicuratrici, attribuendo illogicamente a tali soggetti uguale capacità finanziaria e violando espressamente il principio di proporzionalità e tollerabilità delle sanzioni pecuniarie introdotto dalla Direttiva UE 2016 /97; che risulta inaccettabile e persino incomprensibile che norme così decisive per gli agenti assicurativi, siano state predisposte, senza tenere in alcun conto i rilievi e le proposte formulate dagli agenti stessi; che risulta altrettanto incomprensibile che pur avendo termine sino a luglio 2018, lo Stato Italiano, debba oggi concludere il suo iter normativo, con un provvedimento frettoloso ed in spregio degli interessi vitali degli intermediari assicurativi, destinatari principali della Direttiva Europea”.
Per tutti questi motivi lo Sna ha dichiarato lo stato di agitazione della categoria degli agenti assicurativi “categoria messa a rischio di sopravvivenza dalle predette disposizioni”. Il Sindacato “informa, sin d’ora, che in deprecabile e non creduta ipotesi di emanazione del Dlgs., senza che siano apportate le modifiche qui richieste, ricorrerà ad ogni strumento di lotta sindacale ivi inclusa qualsiasi forma lecita di disobbedienza civile”.
“Andiamo verso la disobbedienza civile – tuona il Presidente nazionale Sna, Claudio Demozzi, raggiunto telefonicamente – se la Presidenza del Consiglio non comprenderà la gravità della situazione e non abrogherà: a) la modifica dell’art. 117 CAP che, nella nuova versione, decreta la morte delle agenzie e subagenzie italiane; b) i nuovi limiti sanzionatori che non distinguono tra imprese e intermediari e quindi non rispettano il naturale principio di proporzionalità. Chi ha scritto questi due passaggi del D.Lgs. di recepimento della IDD – conclude Demozzi – evidentemente non conosce affatto il nostro settore e non ha preso nella dovuta considerazione l’impatto mortale di certi provvedimenti su un’intera categoria di piccoli imprenditori. Se queste nuove norme rimarranno scritte in questo incredibile modo, migliaia di agenzie di assicurazioni chiuderanno i battenti!”.