Bari, 12 maggio 2018 – Nell’ambito di un operazione finalizzata alla repressione degli illeciti sulla filiera della pesca nonché della tutela del consumatore, i militari specializzati del Nucleo ispettivo regionale della Guardia Costiera di Bari stanno effettuando controlli che hanno permesso di individuare più di un’attività illegale connessa alla cattura, conservazione e commercializzazione di prodotto ittico.
Nel corso dell’operazione svoltasi su parte del territorio regionale, Capitanata e Barese è stata accertata la commercializzazione in un mercato all’ingrosso di 1.513 kg. di pesce fresco completamente privo di rintracciabilità, trasportato con un furgone proveniente da Mazara del Vallo. Il pesce, dopo il controllo veterinario è stato donato alle mense Caritas di Bari e Bitonto.
Nell’ambito della stessa operazione sono stati sequestrati 2.000 ricci a Manfredonia e 1.200 a Bari rispettivamente ad un pescatore sportivo, ad una pescheria e a un noto ristoratore del centro cittadino. In questo caso il prodotto è stato rigettato in mare perché ancora vivo.
Il sequestro di ricci è stato effettuato in applicazione del Decreto Ministeriale 12 gennaio 1995 che stabilisce il divieto di cattura per i pescatori sia sportivi che professionali dal 1 maggio al 30 giugno. È appena il caso di sottolineare che la cattura in questo periodo di riproduzione danneggia gravemente la risorsa compromettendo la raccolta regolare nei mesi consentiti. Una parte dei ricci sequestrati, pur essendo stati raccolti nei nostri mari, erano in procinto di essere commercializzati come provenienti da paesi dell’Est europeo con falsa documentazione.
È anche possibile, nello stesso periodo, imbattersi nell’acquisto di ricci provenienti dall’estero che è consigliabile consumare solo quando è chiara ed accertata la provenienza.
Tenuto conto dei possibili effetti nocivi derivanti dalla vendita abusiva di tali generi alimentari freschi e deperibili, è opportuno rimarcare l’importanza di queste operazioni per la comunità tutta, visto che generalmente ricci di mare e pesce non tracciato vengono acquistati da consumatori spesso ignari della provenienza del prodotto e soprattutto mancante dei controlli previsti per legge oltre che il rispetto dei requisiti di refrigerazione, conservazione e protezione dagli agenti esterni.
Vista l’importanza di tale attività di contrasto per la tutela della salute pubblica, il 6° Centro di Controllo Area Pesca della Guardia Costiera di Bari ha disposto che le attività di controllo continuino anche nei prossimi giorni.