• 23 Novembre 2024 02:28

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Sedute in 4 sul trono di Palazzo Reale a Napoli a farsi foto. Possibile che nessuno le abbia fermate, mettendo a rischio tappeti e trono che sono interdetti al pubblico?

Diredazione City

Mag 15, 2018

“Una cosa è aprire i monumenti e i musei per raccogliere fondi utili a preservarli e a garantire costi bassi per i biglietti, ben altro, invece, è mettere a rischio quelle strutture e quel che contengono”.

Napoli, 15 maggio 2018 – Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e  il conduttore radiofonico Gianni Simioli, denunciando che “nel corso dell’evento Wine and the city 2018, tenutosi nell’ambulacro di Palazzo Reale in piazza del Plebiscito, alcune partecipanti alla cena hanno pensato bene, per farsi delle foto da pubblicare sui social, di percorrere la sala del trono, passando sui tappeti antichi con i tacchi, per andarsi poi a sedere in quattro sul trono stesso, oltrepassando tutte le barriere di protezione e mettendo a rischio tappeti e trono”.

“Quel trono, quello su cui sedettero re Ferdinando II e Francesco II, gli ultimi sovrani borbonici del Regno delle due Sicilie, realizzato negli anni Quaranta dell’Ottocento e circondato da un baldacchino settecentesco di velluto rosso, è stato oggetto di un restauro durato due anni e solo nell’aprile del 2017 è tornato nella Sala del trono” hanno continuato Borrelli e Simioli sottolineando che “andarsi a sedere su quel trono, tra l’altro, è un comportamento non solo vietato ma anche di pessimo gusto che dimostra ancora una volta come certa gente non abbia alcun rispetto per Napoli e per il suo patrimonio monumentale”.

“Chiediamo a chi avrebbe dovuto garantire il controllo della sala del trono di capire come sia stato possibile che quelle donne abbiano attraversato le zone protette” hanno aggiunto Borrelli e Simioli ribadendo che “aprire gli spazi museali, compresi i palazzi reali, a eventi privati per aumentare le entrate va benissimo, ma bisogna garantire sempre e comunque la sicurezza dei beni storici e artistici soprattutto da certe persone che non hanno alcun rispetto per la città”.