Tra le sfide che il Mare Nostrum ci propone di affrontare, due delle principali sono sicuramente: la necessità di consolidare e rafforzare il posizionamento già forte del nostro Paese nel comparto dello SSS-Short Sea Shipping e la persistente strategia di penetrazione del gigante cinese negli scali del bacino attraverso acquisizioni di porti e terminal portuali strategici,.
Siamo pronti come sistema marittimo a cogliere queste opportunità? Autorevoli speaker ne discuteranno a Napoli durante la sessione NUOVI MERCATI di venerdì 28 settembre organizzata in collaborazione con SRM (www.sr-m.it), knowledge partner della manifestazione.
Il primo modulo della Sessione vede protagonista proprio lo Short Sea Shipping in cui l’Italia già riveste una posizione di leader; siamo infatti primi in Europa.
Gli ultimi dati mostrano che nell’area MED abbiamo una quota di merci che viaggia con la modalità del “corto raggio” pari al 36% con oltre 200 milioni di tonnellate movimentate. Sempre restando in argomento, un segmento di forte interesse è la modalità RO-RO (Roll-on Roll off, vale a dire navi che trasportano mezzi gommati) dove i porti del nostro Paese hanno sorpassato, nel 2017, le 106 milioni di tonnellate movimentate segnando un aumento dell’8% circa sul 2016.
Date le grandi potenzialità dettate dalla crescita del mercato dell’auto stimata per i prossimi anni e i significativi margini di incremento che il comparto ha ancora, è opportuno fare il punto sul futuro e sulle strategie da mettere in campo su questi settori grazie al coinvolgimento di speaker autorevoli.
Con i ritmi elevati di traffico che sta segnando il Canale di Suez (+11% nel 2017 sul 2016), l’aumento del traffico navale (+24% dal 2012 al 2016) e il ritrovato slancio di alcuni Paesi dell’Area Mena (Middle East e North Africa) il Mediterraneo sta ritrovando una nuova e più incisiva centralità in ambito marittimo mondiale.
La Cina sta insistendo con importanti investimenti in terminal e porti nell’area che rappresentano una delle strategie primarie da perseguire della Belt & Road Initiative; SRM stima investimenti logistico marittimi di 6 miliardi di euro già realizzati nel Mediterraneo da operatori del Far East e questo deve lasciar riflettere su come e in che misura possiamo intercettare navi commerciali e intensificare le relazioni con il Dragone così da poter cogliere le grandi opportunità che scaturiranno per i nostri sistemi portuali.
Occorrerà però mostrare alla Cina che il nostro sistema logistico e marittimo è efficiente, solido e forte e soprattutto coeso senza individualismi, campanilismi e debolezze.
Una riflessione sulla Maritime Silk Road si impone per ascoltare quali siano le differenti visioni e le diverse angolature che hanno i protagonisti del settore.