Genova, 20 agosto 2018 – Il drammatico crollo del Ponte Morandi ha colpito profondamente la città di Genova innanzitutto con il suo carico di vittime, ma anche con l’interruzione di una delle principali arterie viarie della Liguria. L’assenza del ponte autostradale ha improvvisamente interrotto il percorso più breve – e più frequentato – per raggiungere il confine di Stato e le regioni del Nord-Ovest. Peraltro, come tutte le estati, questo periodo è notoriamente caratterizzato da un aumento dei flussi veicolari sia sulle tratte autostradali sia sulle cd. “autostrade del mare” che, sempre più, rappresentano un’importante alternativa per raggiungere, con veicolo al seguito, non solo le isole, ma anche destinazioni turistiche a medio/lungo raggio. Di questa rete di collegamenti, Genova costituisce uno snodo fondamentale per i vacanzieri che, dall’Italia e dall’estero, scelgono la via del mare per raggiungere numerose destinazioni nel Mediterraneo – dalla Corsica alla Sicilia, dalla Spagna ai paesi del Nord Africa – grazie alle navi passeggeri che scalano il porto di Genova.
Ben consci di questa necessità e al duplice scopo di evitare i possibili intralci alle operazioni di soccorso e contenere i disagi alla viabilità cittadina – rischi entrambi legati al transito in città dei vacanzieri diretti agli imbarchi – la Capitaneria di porto di Genova si è subito attivata per consentire la massima riduzione dei tempi di attesa ai varchi portuali e rendere più rapido il deflusso dal porto. Sin dalle primissime ore dell’emergenza sono state così raddoppiate le pattuglie della Guardia costiera operanti presso il terminal traghetti – cd. “nucleo nostromi” – e, grazie ai tavoli tecnici attivati presso la Prefettura di Genova, stabiliti contatti diretti e continui con la Polizia locale per monitorare il traffico veicolare in città con particolare attenzione alla tratta <<terminal passeggeri – Genova Ovest>>, casello autostradale di transito obbligatorio per tutte le vetture provenienti dal porto, a seguito del crollo di Ponte Morandi.
Quale ulteriore iniziativa, nella prima fase dell’emergenza è stata anche prevista l’apertura eccezionale del varco portuale di “Ponte dei Mille” per consentire una seconda via di deflusso dal porto, qualora varco “Albertazzi” fosse risultato bloccato. Nei medesimi giorni, la sala operativa della Guardia costiera di Genova ha partecipato via radio ai traghetti in arrivo le modifiche alla viabilità cittadina e autostradale disposte in fase di emergenza, così da consentire una corretta informazione dei passeggeri – ancor prima dello sbarco – le vie da seguire per il transito all’interno della città di Genova. Inoltre, la Capitaneria si è attivata direttamente con le compagnie armatoriali per verificare la possibilità di megliodiversificare gli orari di arrivo/partenza dei traghetti, così da spalmare gli sbarchi e le presenze agli imbarchi in fasce orarie più ampie e, quindi, favorire un più rapido deflusso delle autovetture da e verso il porto.
Questa intensa attività e le buone sinergie stabilite con la Polizia locale, hanno consentito di garantire il regolare traffico passeggeri nel porto di Genova che, nei soli giorni prossimi al disastro di Ponte Morandi, ha visto transitare in città ben 33.940 vetture e 95.180 passeggeri, oltre alle circa 250 navi commerciali che hanno scalato regolarmente il porto negli stessi giorni (dati riferiti al periodo dal 15 al 19 agosto 2018). Lo sforzo profuso dal personale della Capitaneria proseguirà anche nei prossimi giorni, in previsione soprattutto dell’importante “contro-esodo” previsto fino al termine del mese di agosto.
Inoltre, sulla base della conoscenza tecnica e dei flussi commerciali del porto di Genova, la Capitaneria di porto si è fatta anche promotrice di alcune ipotesi progettuali che potrebbero garantire, in futuro, il regolare deflusso degli autocarri e dei mezzi gommati che operano in porto. In particolare, nella giornata di venerdì 17 agosto il Direttore marittimo della Liguria Ammiraglio Ispettore Carlone ha tenuto un vertice in Capitaneria alla presenza del Presidente della Regione Toti, del Sindaco Bucci, del Comandante generale delle Capitanerie di porto Amm. Isp. Capo Pettorino e del Presidente dell’Autorità di sistema portuale Signorini, per illustrare un nuovo percorso interno al porto, alternativo alla viabilità ordinaria, che consentirebbe di collegare gli scali di Sampierdarena allo svicolo autostradale di Genova aeroporto, percorrendo le aree portuali e comunali più prossime alla zona della foce del Polcevera. Il progetto, nato dall’idea di collegare la sopraelevata portuale al cd. “Ponte del Papa”, consentirebbe di realizzare quel nodo stradale verso ponente che da sempre manca al porto di Genova e ridurrebbe sensibilmente il numero di automezzi (stimati in circa 800 autocarri al giorno) che transitano sul lungomare Canepa e sulla strada a mare “Guido Rossa”. Tale progetto è stato ben accolto dai presenti ed è già al vaglio delle autorità competenti per valutare la fattibilità tecnica e le tempistiche per la realizzazione. A tal fine si è anche deciso di aprire un tavolo tecnico permanente tra Comune, Capitaneria e Autorità di sistema per monitorare i flussi di traffico viario diretti al porto, valutare possibili misure per favorire la viabilità cittadina (quale, ad esempio, l’intensificazione delle attività lavorative del porto nelle ore notturne) e seguire gli sviluppi della nuova soluzione viaria proposta dalla Capitaneria. Ipotesi che è stata, peraltro, presentata – e ben accolta – anche dagli operatori portuali convocati in Capitaneria subito al termine della riunione con le autorità locali; questi, nel ringraziare l’Autorità marittima per la buona iniziativa avuta, non hanno nascosto alcune preoccupazioni per le prevedibili difficoltà di collegamento alla viabilità autostradale, cui il porto di Genova non può sottrarsi per consentire il regolare transito di merci e passeggeri.***