Obiettivo: rafforzare le relazioni con il Paese e valutare nuove iniziative per sostenere la crescita delle esportazioni e degli investimenti italiani in Ghana e in tutto il West Africa*, facendo leva sul ruolo di hub svolto da Accra a livello regionale.
“In un quadro globale in rallentamento, l’Africa Occidentale rappresenta oggi una regione dinamica, capace di attrarre investimenti e creare opportunità di medio-lungo termine per l’export italiano in un’ampia gamma di settori funzionali allo sviluppo economico, infrastrutturale, agricolo e manifatturiero locale – ha dichiarato Alessandro Decio -. Con questa missione in Ghana, dove abbiamo già oltre 200 milioni di nuove operazioni allo studio, puntiamo a rafforzare ulteriormente la nostra capacità d’intervento in tutta la Regione, dalla Costa d’Avorio al Benin, dal Senegal al Camerun fino alla Nigeria. Un’area dove la complessità operativa, l’elevato livello atteso dei tassi d’interesse e l’accesso limitato alle fonti di finanziamento rendono cruciale il ruolo di SACE SIMEST per aiutare le imprese italiane a competere e crescere in sicurezza”.
Riportiamo di seguito una nota utile, che comprende:
- Quadro dell’operatività di SACE SIMEST in Ghana e nuove operazioni allo studio
- Trend e opportunità per l’export italiano in Ghana*Il West Africa comprende i diversi Paesi parte dell’ECOWAS: oltre al Ghana, Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea e Guinea Bissau, Liberia, Mali, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone e Togo
SACE SIMEST in Ghana: quadro dell’operatività e nuove operazioni allo studio
- Il Polo SACE SIMEST guarda con interesse al Ghana, sia come mercato di destinazione sia come hub di riferimento per sostenere l’export e gli investimenti italiani in tutto il West Africa
√ Con un portafoglio di operazioni assicurate pari a circa 75 milioni di euro (primo semestre 2018, + 72% rispetto al dato di fine anno 2017), il Ghana è il primo mercato per SACE in West Africa
√ Dopo aver mobilitato risorse per 44 milioni nel 2017 e 32 milioni nei soli primi sei mesi del 2018 di euro a supporto di esportazioni e investimenti italiani in Ghana, il Polo SACE SIMEST ha oggi allo studio nuove operazioni per oltre 200 milioni di euro in settori funzionali allo sviluppo e alla crescita del Paese, dalle tecnologie industriali e agricole alle infrastrutture e costruzioni.
√ Da un lato, infatti, le esigenze di sviluppo agricolo, infrastrutturale e manifatturiero del Ghana e del West Africa generano importanti opportunità per le imprese italiane; dall’altro lato, la complessità del contesto operativo, l’accesso limitato alle fonti di finanziamento e l’elevato livello dei tassi di interesse rendono cruciale il supporto di SACE SIMEST, dagli strumenti assicurativo-finanziari ai programmi di assistenza e advisory.
√ L’attenzione del Polo SACE SIMEST verso quest’area è in linea con la sua crescente attività in Africa sub-sahariana, dove è presente sia a Johannesburg che a Nairobi e dove, negli ultimi tre anni, ha visto raddoppiare la sua quota di operazioni in portafogli
- Tra le operazioni più recenti sostenute da SACE SIMEST in Ghana si segnalano in particolare:
√ Contracta Costruzioni Italia (CCIT) al fianco di 30 Pmi italiane: SACE ha garantito un finanziamento da 45,6 milioni di euro destinato a supportare i lavori di costruzione della University of Environment and Sustainable Development di Somanya in Ghana. Si tratta del primo campus universitario dedicato allo studio delle scienze agrarie e ambientali, un ambito strategico per lo sviluppo dell’economia del Ghana che vede oltre il 20% del Pil generato dalle attività agricole. Nell’ambito del progetto CCIT ha ha affidato le sub-forniture a circa 30 PMI italiane di diversi settori (es: costruzioni, infrastrutture, arredo, macchinari per il fitness, elettrodomestici, apparecchi medicali e illuminazione).
√ Macchi, leader nella produzione di impianti per la lavorazione della plastica: SACE ha assicurato l’export di linee e macchinari dell’azienda varesina in Ghana per 1,3 milioni di
Export italiano in Ghana: trend & opportunità
- Il Ghana rappresenta per l’export italiano un interessante “mercato di frontiera”: si tratta infatti di una destinazione ancora scarsamente esplorata, capace di offrire opportunità specifiche ad aziende operanti in diversi settori
- Vi sono numerose imprese italiane presenti in Ghana attive principalmente nei settori dell’energia, dell’edilizia, della produzione e commercializzazione di cacao e legname. Molte altre, senza una presenza stabile in loco, hanno iniziato ad approcciare il Paese come mercato di destinazione delle proprie vendite, il che si è tradotto in una crescita dell’export italiano in Ghana
- Nel 2017 l’export italiano è stato pari a 230 milioni di euro circa, trainato dal settore della meccanica strumentale (che da sola rappresenta circa un terzo del nostro export nel Paese), metallurgia e prodotti in metallo (11,8%) e prodotti chimici (9%)
- Sebbene il risultato 2017 abbia segnato un calo rispetto all’anno precedente (-12%), l’export italiano in Ghana conserva buone prospettive di crescita per gli anni a venire: dopo avere messo a segno un +12,6% nel primo semestre 2018, l’export italiano si prepara a crescere a un tasso del 3,5% nel prossimo triennio in base alle previsioni di SACE.
- Tra i settori che traineranno le opportunità future di crescita per l’export Made in Italy in Ghana vi sono:
√ Materie prime: il Paese è ricco di risorse naturali tra cui oro, diamanti, manganese – di cui è uno dei principali produttori mondiali – e bauxite. L’industria mineraria presenta interessanti opportunità per le imprese italiane che intendono offrire macchinari e servizi. Oltre a essere l’11mo produttore mondiale di oro, il secondo in Africa, il Ghana è diventato – nel corso degli ultimi anni – un significativo player anche nell’estrazione del petrolio e del gas naturale. Ad ottobre 2018 è stata lanciata ufficialmente dal presidente Nana Addo Dankwa Akufo-Addo la prima asta competitiva promossa dal governo di Accra per l’assegnazione di licenze esplorative di petrolio e gas naturale.
√ Infrastrutture: il settore delle costruzioni, in particolar per il ramo abitazioni civili e infrastrutture, offre buone opportunità. Il Paese ha bisogno di ampliare la rete viaria e riabilitare le reti ferroviarie esistenti. Nei due porti commerciali di Tema e Takoradi sono in corso lavori di ampliamento, mentre nell’aeroporto internazionale di Accra è in corso di finalizzazione la costruzione di un terzo terminal. Il settore dell’edilizia, soprattutto nella Capitale, offre opportunità per le aziende italiane: ad Accra sono in corso di realizzazione abitazioni di pregio, uffici e hotel.
√ Social Housing: è stato siglato un accordo con l’Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi e i progetti per promuovere la costruzione di alloggi sociali nel Paese dell’Africa occidentale. L’accordo prevede la mobilitazione di risorse fino a 5 miliardi di dollari per la costruzione di oltre 100mila unità abitative in Ghana.
√ Energia: il Governo intende promuovere entro il 2020 misure per accrescere la quota delle fonti rinnovabili al 10%. La Banca Africana di sviluppo ha recentemente concesso attraverso il Fondo per l’energia sostenibile per l’Africa un prestito del valore di 1,5 mln di dollari per sostenere la strategia del governo di Accra a favore degli investimenti in energie rinnovabili.
√ Prodotti alimentari: il Ghana ha una buona disponibilità di aree fertili. Dopo la Costa d’Avorio, il Ghana è il secondo produttore di cacao al mondo, ma nel Paese sono pochi gli impianti di trasformazione tali da permettere l’esportazione di un prodotto a più alto valore aggiunto. Carenti anche gli impianti di trasformazione del caffè e dello zucchero. Il Ghana è produttore di frutta tropicale di buona qualità, ma scarseggiano impianti di trasformazione per la produzione di conserve, succhi e frutta essiccata.
√ Pesca: Sono presenti diverse società attive nel settore della lavorazione, trasformazione e commercio di prodotti ittici, alcune delle quali esportano anche in Europa.
√ Apparecchi elettrici: criticità connesse alla somministrazione di energia elettrica favoriscono l’importazione di generatori, trasformatori e stabilizzatori di corrente, offrendo interessanti opportunità per le imprese italiane.