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Pendolaria-Legambiente: la vergogna del trasporto pubblico in Campania: ritardi, soppressioni, lenti, insicuri e affollati

DiCatello Scotto Pagliara

Dic 11, 2018

Tutti i numeri dello sfascio del trasporto pubblico in Campania: 370 treni in servizio con un’età media di circa 20 anni; il 65% in quelli circolanti ha più di 15 anni Tra il 2010 e 2018 taglio dei servizi ferroviari del 15% a fronte di aumenti delle tariffe del 48%.
Legambiente: “Cambiare passo e offrire ai pendolari un servizio pubblico degno di un paese civile”

Treni affollati, lenti, insicuri, dove il ritardo è normalità e dove sempre più spesso vengono cancellate corse senza rispetto per le migliaia di pendolari che ogni giorno sperano di utilizzare il servizio pubblico per raggiungere luoghi di lavoro o di studio. La vergogna del trasporto pubblico in Campania viene fotografata da Legambiente con Pendolaria, una prima analisi della situazione del trasporto ferroviario regionale nel nostro Paese. L’obiettivo è di sottolineare l’importanza e l’urgenza di migliorare il trasporto pubblico su ferro, offrendo un’alternativa più competitiva, economica e sostenibile all’automobile. Il dossier si concentra sugli investimenti infrastrutturali e le opere più urgenti e importanti per i pendolari. Il secondo punto analizzato da Legambiente riguarda i tagli al servizio ferroviario regionale La terza questione evidenziata è l’età dei treni in circolazione .
 
Lo sfascio del trasporto pubblico in Campania è evidenziato dai numeri : sono 370 i treni in servizio nella regione con convogli di età media pari a 19,8 anni; il 65,6% dei treni circolanti ha più di 15 anni. In più, tra 2010 e il 2018 si è tagliato del 15,1% il numero di treni in circolazione in Campania a fronte di un record di aumento del costo dei biglietti pari al 48,4%.
 
Per i pendolari, sulle 10 linee peggiori d’Italia nulla è cambiato. Tra queste rimane la Circumvesuviana, dove perdurano stessi disagi, treni sempre più in ritardo, soppressione di corse a sorpresa, a testimoniare insufficienza qualità del servizio che accomuna diverse aree del Paese, che la campagna Pendolaria di Legambiente continua a denunciare. La speranza e’ che la tendenza si inverta presto grazie al bando di gara aggiudicato per 220 milioni di euro per nuovi treni sulle linee ex Circumvesuviane.
 
«Con Pendolaria – commenta Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – vogliamo rimettere al centro dell’attenzione il ritardo e l’assenza di investimenti in cui si trovano tante infrastrutture che renderebbero più veloci e comodi i viaggi di centinaia di migliaia di persone che ogni giorno si spostano per ragioni di lavoro o di studio. Quando si parla di incompiute in Italia ci si concentra sempre sulle grandi opere, senza guardare a quelle più urgenti che sono proprio dove c’è larga parte della domanda di trasporto nel nostro Paese. In Campania – prosegue il presidente regionale di Legambiente – abbiamo individuato le priorità nell’acquisto di nuovo materiale rotabile per le linee EAV e nel Raddoppio della Circumflegrea Quarto-Pianura/Pisani e la bretella collegamento Cumana/Circumflegrea. Interventi che riguardano un bacino di utenza di oltre 700mila persone per un costo complessivo pari a 755milioni di euro. È necessario un cambio di passo radicale. I pendolari sono stanchi di inaugurazioni di nuovi treni, di promesse o annunci di avvio di lavori: vogliono certezze e segnali concreti visto che ad aumentare oltre alle tariffe sono i disagi quotidiani, mentre sono totalmente assenti i miglioramenti attesi da anni».
Da incompiute a priorità: le opere infrastrutturali prioritarie per i pendolari campani.
Acquisto nuovo materiale rotabile ex Circumvesuviana:
Sono continuati i disagi per i pendolari delle linee ex Circumvesuviana, linee che collegano un’area metropolitana di circa due milioni di abitanti e si estendono per circa 142 km (distribuiti su 6 linee e 96 stazioni). Corse soppresse, caos nelle stazioni per i sovraffollamenti e guasti ai treni hanno purtroppo creato gravi disagi ai pendolari anche nel corso dell’ultimo anno. La speranza è che la tendenza si inverta presto grazie al bando di gara aggiudicato per 220 milioni di euro per nuovi treni sulle linee ex Circumvesuviana . L’intervento è cruciale soprattutto per i pendolari che hanno visto nel corso degli ultimi 10 anni un peggioramento costante con aumento delle soppressioni e dei ritardi oltre i 15 minuti.
Bacino d’utenza: 400.000 abitanti
Costi: 220 milioni di euro, completato il bando di gara.
Raddoppio Circumflegrea tratta Quarto-Pianura/Pisani e bretella di collegamento Cumana/Circumflegrea
Il 31 maggio 2017 sono stati riavviati i lavori, dopo 5 anni di stop, inerenti il raddoppio della linea nella tratta compresa tra le stazioni di Pisani e di Quarto rientranti nell’ambito dell’ammodernamento e potenziamento della ferrovia Circumflegrea. I lavori sono di conseguenza in estremo ritardo. L’opera include 3 km di raddoppio ed il completamento del viadotto di Quarto, la realizzazione di due contigui ponti in corrispondenza del centro storico dell’abitato di Quarto ed il completamento delle opere civili della sede ferroviaria con opere di sostegno e di regimentazione delle acque meteoriche. L’importanza di questo intervento risiede nella capacità della linea che vedrà la frequenza dei treni dagli attuali 20 minuti passare a 10 minuti.
Bacino d’utenza: 300.000 abitanti
Costi: 535 milioni di euro, 251 milioni disponibili

Dossier completo su https://www.legambiente.it/contenuti/dossier/pendolaria-2018