• 23 Novembre 2024 03:02

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Costituita l’associazione degli scali pugliesi Apulian Ports

Vendola: “Superare la conflittualità tra i porti”

 

“Occorre lasciarci alle spalle la logica provinciale della conflittualità intestina tra i diversi porti pugliesi e pensare ad un unico sistema portuale integrato per cui ogni porto rappresenta una specializzazione produttiva e quindi un potenziale di crescita economica rilevante”.  

Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina, insieme all’assessore regionale ai Trasporti, Guglielmo Minervini, alla conferenza stampa di presentazione e costituzione di App, l’associazione Apulian Ports (terza in Italia) che, pur rispettando autonomie e prerogative specifiche, mette insieme le Autorità portuali di Brindisi, Taranto e Bari (del Levante con Barletta e Monopoli) per fare sistema e costruire una piattaforma comune.

“Il futuro reale è nella logica di sistema”, ha detto Vendola, ponendo come obiettivo strategico “una politica di intermodalità tra tutti i vettori trasportici all’altezza di un territorio che vuole essere la parte più attrezzata d’Europa a far vivere il Mediterraneo come un grande mercato oltre che come una grande civiltà”.

Sottolineando la funzione di indirizzo strategico delle Regione, Minervini ha illustrato le caratteristiche del sistema portuale pugliese che vanta, ad oggi, una movimentazione di 45 milioni di tonnellate di merce e 2,5 milioni di passeggeri. “In questo contesto di crisi – ha evidenziato l’assessore – con le difficoltà della Grecia che si affacciano sui nostri porti, è necessario uno scatto, occorre avere una capacità attiva di intercettare traffici anche attraverso azioni di marketing globale congiunto. Per questo APP farà il suo ingresso sulla scena internazionale già il prossimo mese di marzo al Sea Trade di Miami, la maggior fiera mondiale del settore crocieristico, con la partecipazione congiunta dell’Autorità portuale di Bari e Brindisi”. 

Apulian Ports, accanto al marketing internazionale, agirà come strumento per migliorare la qualità e lo standard dei servizi nell’ambito dei porti, affrontando, in modo sistemico sia il tema dei costi che quello dell’efficienza. Tale approccio riguarderà sia i servizi tecnico-nautici che il rapporto con tutti i diversi soggetti pubblici e privati che sono fondamentali per la sicurezza e la competitività dei porti. Altri ambiti di attività saranno l’innovazione tecnologica, i rapporti con le istituzioni internazionali e la cooperazione internazionale. Inoltre, APP vuole agire, in stretto rapporto con le istituzioni universitarie, come polo d’attrazione delle migliori intelligenze e dei migliori talenti anche a livello internazionale, capaci di dare un contributo al tema dello sviluppo e della crescita dei nostri porti e del nostro territorio. 

“L’associazione – ha ribadito Minervini – è un applicazione aperta alle integrazioni, ad esempio con Manfredonia, che appena finirà il commissariamento e avrà la sua autorità portuale potrà, se ne farà richiesta, essere integrata. Ma non precludiamo l’ingresso anche agli altri porti del Mezzogiorno, se vorranno entrare in questa ottica di sistema e realizzare insieme finalmente la piattaforma logistica del Mediterraneo che la nostra felice collocazione geopolitica ci chiama a svolgere”.
Anche Vendola si è soffermato sul ruolo dei porti minori. “Il futuro di Manfredonia – ha affermato Vendola – è difficile definirlo in rapporto alla città stessa o alla sua storia ma se invece il sistema Puglia attribuisce specializzazioni produttive ad ogni singolo segmento, integrando tutte le nostre strutture portuali, la realtà che noi potremmo mettere a disposizione diventa ricca e attrattiva. I porti da soli hanno un futuro di solitudine e di depressione economica. Insieme invece possono diventare un trampolino di lancio per lo sviluppo futuro”. 

Un accenno infine ai 400 milioni sbloccati (con la nomina del commissario) per la realizzazione delle opere nel porto di Taranto. “Stiamo vedendo – ha concluso Vendola – le prospettive di modernizzazione scongelarsi e sappiamo che sono anche prospettive occupazionali rilevanti perché movimentare 400 milioni di euro nel porto di Taranto, in una fase dura e difficile come questa che stiamo attraversando, significa camminare verso un futuro migliore. Se poi tutto ciò accade in presenza di un cronoprogramma e della velocizzazione delle procedure, significa che stiamo andando verso la direzione giusta”.