Dopo aver effettuato oltre 40 interventi negli anni scorsi ripulendo i mari di splendide isole minori e di alcuni tra i più bei litorali della penisola, Marevivo ed EcoTyre hanno dato il via oggi a Sorrento alla sesta edizione del progetto PFU Zero sulle coste italiane, la campagna di sensibilizzazione e di raccolta e recupero degli pneumatici fuori uso (PFU) abbandonati in mare e a terra.
I subacquei hanno raccolto oltre 1.600 kg di gomme giunte a fine vita nell’area antistante il Porto Turistico di Marina Piccola. Nel dettaglio giacevano sui fondali circa 40 pneumatici di camion che saranno recuperati alle ore 19 da un mezzo di EcoTyre per condurli agli impianti di trattamento.
Gummy, la mascotte di EcoTyre, ha coinvolto oltre 300 gli studenti dell’I.C. Torquato Tasso in giochi e attività di animazione spiegando loro il funzionamento della filiera, le innumerevoli possibilità di riutilizzo delle gomme giunte a fine vita oltre ai benefici ambientali derivanti dalla corretta gestione degli PFU.
Gli pneumatici fuori uso sono una risorsa riciclabile al 100%
Gli PFU saranno ora condotti dai mezzi del Consorzio EcoTyre agli impianti di trattamento per essere correttamente gestiti. Sono, infatti, una tipologia di rifiuto cosiddetta ‘permanente’ (se lasciata in natura e in mare necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente); se gestita in modo corretto, invece, è riciclabile al 100%.
I diversi riutilizzi degli PFU
La maggior parte delle gomme giunte a fine vita viene triturata generando il cosiddetto “granulato di gomma”, un materiale di riciclo riutilizzabile per diversi usi come i fondi stradali e le superfici sportive, per l’isolamento o per l’arredo urbano. Grazie al progetto da Gomma a Gomma, ideato da EcoTyre in Italia e sviluppato grazie alla collaborazione di partner tecnici italiani e internazionali, è stato realizzato il primo pneumatico verde contenente il 20% di gomma riciclata, devulcanizzata e derivante dal trattamento di PFU raccolti. Dalle analisi effettuate gli pneumatici test montati su 20 camion EcoTyre hanno mostrato caratteristiche di durata e resistenza analoghe, e in alcuni casi migliori, a quelli convenzionali.
PFU ZERO
L’iniziativa di raccolta sulle coste italiane rientra nel progetto più ampio PFU ZERO, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, che ha l’obiettivo di creare e avere a disposizione una mappatura di depositi abbandonati di PFU segnalati da enti locali, associazioni e cittadini. Le raccolte straordinarie eseguite da EcoTyre sono svolte in modalità totalmente gratuita e senza alcun costo per le Amministrazioni locali. È possibile segnalare un deposito abbandonato di PFU, collegandosi al sito internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it): EcoTyre valuta ogni segnalazione, coordinandosi con gli enti locali per gli interventi di raccolta.
Il viaggio di PFU Zero sulle coste italiane continua: prossima tappa Gaeta (giovedì 6 giugno), Milazzo (sabato 8 giugno), Caterina di Nardò (giovedì 13 giugno), Pantelleria (martedì 16 luglio) e Lampedusa alla fine di settembre.
“Parte da Sorrento PFU Zero sulle coste italiane, un progetto a cui teniamo particolarmente perché si rivolge ai ragazzi e alle loro famiglie”. – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – “La sensibilizzazione è uno dei punti cardine della mission di EcoTyre. Con gli interventi di raccolta straordinaria, infatti, contribuiamo a liberare i territori dalle gomme abbandonate ma soprattutto parliamo alla cittadinanza, spiegando la nostra filiera e l’importanza della gestione del fine vita degli pneumatici. Sono rifiuti riciclabili al 100% riutilizzabili per creare una molteplicità di nuovi materiali, nel rispetto del principio su cui si fonda l’economia circolare. Ringraziamo, infine, l’Amministrazione di Sorrento per aver ospitato la prima tappa di PFU Zero sulle coste italiane e Marevivoper il sostegno e il supporto logistico”.
“Oggi a Sorrento c’è stato grande entusiasmo e collaborazione per questa operazione da parte della amministrazione comunale, delle istituzioni e dell’istituto scolastico dove i ragazzi hanno partecipato con grande coinvolgimento. Con le 6 tappe previste – racconta Rosalba Giugni di Marevivo – il progetto, nel 2019, raggiungerà quasi 50 interventi. Nelle scorse edizioni sono state recuperate più di 9.000 gomme. Il lavoro svolto dai subacquei aiuta a mantenere in equilibrio l’ecosistema marino dei fondali. Ad ogni evento ci sarà anche spazio per l’educazione ambientale perché è importante spiegare alle nuove generazione che i rifiuti possono essere una risorsa, se gestiti correttamente”.