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Industria armatoriale e l’operazione EUNAVFOR MED Sophia si sono incontrati per migliorare la comprensione reciproca e la cooperazione nel Mediterraneo centrale

DiCatello Scotto Pagliara

Giu 28, 2019

Roma, 28 giugno 2019 –  A Roma si è svolto il 3° Intersessional Meeting intitolato “Moving forward together to enhance mutual understanding and cooperation at sea”, organizzato da ICS- International Chamber of Shipping, EUNAVFOR MED (ENFM) – Operazione Sophia (OHQ) e CONFITARMA, che fa seguito all’incontro SHared Awareness and DEconfliction nel MED (SHADE Med) del gennaio 2019 per proseguire le discussioni strutturate e periodiche sulle principali questioni di sicurezza marittima (safety e security) in relazione alla situazione nel Mediterraneo centrale. Durante l’incontro, i partecipanti sono stati aggiornati sullo sviluppo delle attività di ENFM e sullo scenario in evoluzione nella regione del Mediterraneo centrale analizzate da diverse prospettive (tra cui aggiornamenti del flusso migratori, il traffico di petrolio e le questioni di embargo sulle armi). L’industria armatoriale ha evidenziato l’esigenza di proseguire nella cooperazione e interazione, specie per affrontare le attività di Search and Rescue (SAR) in un ambiente marittimo operativo sempre più complesso.

Luca Sisto, Direttore Generale di Confitarma, nel suo intervento introduttivo ha ribadito che la sicurezza marittima rappresenta un requisito necessario per il libero flusso del traffico marittimo, “forza trainante dell’economia mondiale, dato che il 90% del commercio mondiale viaggia via mare” e che ciò vale in particolare per il nostro Paese, grande importatore ed esportatore di merci. “Dobbiamo sempre tenere a mente che un mare più insicuro rappresenta un mare più costoso per tutti!”. Dopo aver ricordato la critica situazione in Africa occidentale, dove dal 2018 si è registrato un aumento del numero di attacchi di pirateria e di rapine a mano armata in mare (“Si tratta di un settore con un ruolo strategico per la politica energetica italiana e in cui la nostra industria marittima ha importanti interessi commerciali”), Luca Sisto si è soffermato sulla complessa situazione delle operazioni SAR nel Mediterraneo centrale che negli ultimi anni ha visto il coinvolgimento di molti armatori italiani. “Lo scorso febbraio abbiamo inviato al nostro Ministero dei Trasporti una serie di domande specifiche con l’obiettivo di ricevere chiare linee guida sulla condotta che i nostri comandanti devono seguire rigorosamente se chiamati a intervenire in operazioni di soccorso coordinate dalla competente autorità in particolare per quanto attiene all’area SAR libica. Questo al fine di evitare qualsiasi dubbio che potrebbe essere sollevato da un’autorità inquirente, nazionale o internazionale, sulla condotta dell’equipaggio e della società armatrice. Al momento – ha concluso il Direttore di Confitarma – siamo in attesa di ricevere una risposta formale, pur consci della complessità della questione giuridica sottostante”.

John Stawpert, dell’ICS, ha aggiunto: ”Mentre la pressione per la migrazione di massa ed i salvataggi su larga scala è in un certo qual modo diminuita, vi sono preoccupazioni relativamente all’attuale clima politico in Europa ed in particolare alle problematiche connesse con la soluzione dei porti di sbarco. E’ essenziale che gli Stati forniscano la debita assistenza alle unità commerciali chiamate al soccorso nel consentire lo sbarco delle persone tratte in salvo nel più breve tempo possibile e la cooperazione fra il mondo armatoriale e l’Operazione EUNAVFOR MED è una componente cruciale perché questi requisiti siano soddisfatti. L’Operazione Sophia è un pilastro per

la sicurezza marittima nel Mediterraneo Centrale e speriamo fortemente che detta Operazione possa continuare. L’Amm. Enrico Credendino, Comandante dell’operazione Sophia, ha dichiarato: “Un proficuo confronto tra le componenti civili e militari si configura quale soluzione a garanzia della libera e sicura navigazione. L’operazione EUNAVFOR MED continua a garantire il monitoraggio sulle potenziali situazioni di crisi nel bacino del centro Mediterraneo e dei Paesi rivieraschi”.