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Vongole pescate in zone di mare altamente inquinate. Task Force della Guardia Costiera nei Comuni dell’hinterland Vesuviano

DiCatello Scotto Pagliara

Giu 28, 2019

Castellammare di Stabia, 28 Giugno 2019 – Nei giorni 26, 27 e 28 giugno il personale militare del nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, diretto dal Capitano di Fregata Ivan Savarese e sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Napoli, ha posto in essere una vera e propria task force al fine di contrastare l’organizzazione criminale dedita alla pesca abusiva ed il commercio illegale di datteri di mare e vongole, queste ultime pescate in zone di mare altamente inquinate, come quelle antistanti la foce del fiume Sarno. L’operazione, iniziata nella mattinata del 26 giugno ha visto impegnati una decina di militari che, accompagnati da responsabili dell’ASL U.O.V. (Settore Alimenti) di Castellammare di Stabia, hanno fatto irruzione presso un Centro di Stabulazione mitili sito nel Comune di Castellammare di Stabia e, sfruttando l’effetto sorpresa, hanno scoperto diversi quintali di vongole pescate abusivamente presso la foce del fiume più inquinato d’Europa, potenzialmente pericolose per la salute pubblica per la sospetta presenza di metalli pesanti. E’ scattato immediatamente il sequestro del prodotto ittico e i responsabili del centro sono stati denunziati alla competente Autorità Giudiziaria di Torre Annunziata e segnalati agli organi sanitari. Successivamente, nella tarda notte, con l’ausilio di due auto civetta, sono stati effettuati controlli attraverso posti di blocco lungo le strade dei Comuni di Pompei e Torre Annunziata, durante i quali sono stati ispezionati n. 8 (otto) furgoni. Al termine dei controlli su n. 3 (tre) automezzi è stato rilevato il mancato rispetto del protocollo HACCP e l’assenza della documentazione relativa alla tracciabilità del prodotto ittico trasportato. Nel complesso sono stati comminati oltre 4.000 € di sanzioni amministrative e sequestrati oltre 150 kg di prodotto ittico non tracciato. Nella mattinata del 27 giugno, poi, all’apertura delle attività commerciali, si è proceduto al controllo di una pescheria sita nel Comune di Boscoreale ove si sospettava essere in vendita vongole provenienti dalla pesca abusiva nelle acque altamente contaminate comprese tra la foce del Fiume Sarno e lo scoglio di Rovigliano. Giunti sul posto, immediatamente il personale della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia, ha avuto la conferma che la pescheria sospetta rientrava in quella rete di commercianti senza scrupoli pronta a mettere a repentaglio la salute dei clienti pur di guadagnare pochi euro vendendo vongole, le cui analisi hanno dimostrato contenere pericolosissime sostanze inquinanti. Oltre al sequestro dei 30 kg di vongole incriminate, per le quali il titolare dell’attività è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per “Attentato alla salute pubblica”, sono stati elevati 3500 € di sanzioni amministrative per il mancato rispetto della normativa HACCP, sequestrati più di 200 kg di prodotti ittici senza la dovuta documentazione relativa alla tracciabilità del prodotto e poste sotto sequestro due vasche abusive utilizzate per l’esposizione di astici e granchi. I controlli sono continuati anche nella notte tra il 27 e 28 e tuttora in corso, attraverso pattuglie via terra che hanno utilizzato anche droni di ultima generazione con telecamere ad infrarosso e mezzi navali che hanno pattugliato tutta la costa antistante i Comuni rivieraschi da Torre Annunziata a Massa Lubrense. “L’attività di controllo del territorio, dei centri di stoccaggio e di commercializzazione di prodotti ittici e dell’intera costa di competenza continuerà senza sosta anche nei prossimi giorni, al fine di stanare coloro che, senza scrupoli e al solo fine di lucro, mettono a repentaglio la salute pubblica e l’incolumità delle nostre famiglie e dei nostri figli. Non permetteremo che attraverso la pesca di frodo del dattero di mare e la raccolta abusiva di vongole in tratti di mare altamente inquinati si possano creare danni all’ambiente ed alla collettività”, sono state le parole del Comandante della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, C.F.(CP) Ivan SAVARESE.