Roma, 15 ottobre 2019 – Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare, accompagnato dal vicepresidente Vincenzo Petrone, presidente Assonave, e dal segretario generale Carlo Lombardi, ha incontrato il sen. Mario Turco, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla programmazione economica e agli investimenti. Alla fase iniziale dell’incontro ha partecipato anche Luigi Giannini, presidente Federpesca Dopo una breve descrizione del ruolo di raccordo svolto dalla Federazione del Mare tra le principali organizzazioni del cluster marittimo nazionale, il quale produce beni e servizi per un valore pari al 3,5% del PIL privato del Paese e sostiene con i suoi venti miliardi di acquisti annui numerosi altri settori dell’economia, sono stati messi in evidenza i principali aspetti critici del settore. In particolare, il presidente Mattioli ha sottolineato che il mantenimento dell’attuale normativa sul Registro internazionale è indispensabile per assicurare la competitività della bandiera italiana e lo sviluppo della flotta, che costituisce il perno attorno al quale ruotano le principali attività marittime del Paese. Sotto questo profilo, ha sottolineato l’incongruenza di provvedimenti che considerino ogni beneficio fiscale o contributivo al comparto marittimo nazionale come “sussidio ambientalmente dannoso”, quando il trasporto marittimo è considerato, per unità trasportata, quello meno negativo sotto l’aspetto ambientale. In proposito, il presidente Mattioli ha messo in evidenza l’impegno dello shipping mondiale per la riduzione delle emissioni attraverso l’utilizzo di nuovi carburanti ed una limitazione della velocità delle navi. Il segretario generale Lombardi ha aggiunto come lo sviluppo dell’economia del pianeta si basi sull’integrazione commerciale e, posto che questa avviene per il 90% via mare, penalizzare le navi italiane andrebbe esclusivamente a vantaggio di quelle di bandiera estera, che comunque svolgerebbero gli stessi servizi di trasporto marittimo. Il vicepresidente Petrone ha sottolineato l’esigenza di costituire un centro di coordinamento delle varie amministrazioni competenti per le materie marittime presso la presidenza del Consiglio, se si vuole effettivamente sfruttare l’occasione data all’Italia dall’allargamento del Canale di Suez e dal conseguente aumento dei traffici marittimi. Una delega in merito affidata ad un dipartimento della Presidenza del Consiglio, che consenta un effettivo superamento dell’attuale dispersione di competenze tra le varie amministrazioni civili e militari appare un prerequisito ad ogni efficace politica di sviluppo del settore. Il sottosegretario Turco ha sollecitato proposte soprattutto per lo sviluppo della portualità nel Mezzogiorno, prendendo nota con interesse di quanto ricordato in merito dalla Federazione, che cioè per uno sviluppo dei porti italiani, è indispensabile un adeguamento delle loro strutture alle nuove esigenze derivanti dal gigantismo navale, nonché da un loro miglior collegamento con le reti di trasporto terrestre, sottraendoli peraltro ai vincoli imposti dall’urbanizzazione e dalla collocazione all’interno di centri storici.