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Connessione tra gli impianti di produzione LNG di Crotone e Doha nel Qatar

DiCatello Scotto Pagliara

Ott 24, 2019

Nell’ambito della quinta edizione di Qitcom 2019, fiera internazionale dedicata alla Information Technology, organizzata dal Ministero dei Trasporti e  delle Comunicazioni del Qatar (29 ottobre – 1 novembre), il Padiglione Italiano promosso da ICE presenterà il progetto “Hekate” della Ionio Fuel per la realizzazione a Doha di un impianto per la produzione di biometano come carburante navale e commerciale della città.

Realizzata in collaborazione con le società  Urbe Italy, Last Project e Protopower, la proposta si ispira ai principi dell’economia circolare per utilizzare la frazione organica, i fanghi di depurazione, i reflui zootecnici per la generazione di biogas e biocompost ad uso agronomico. L’impianto prevede 4 sezioni che produrranno 1000 metri cubi standard cadauno, derivanti da un processo di digestione anaerobica in cui vengono combinati i rifiuti cittadini e della filiera turistica ricettiva.

“La tecnologia applicata – spiega Luigi Vartuli, amministratore di Ionio Fuel – non prevede alcun tipo di combustione e rilascio di sostanze nell’atmosfera. Il biocompost prodotto dell’impianto può essere utilizzato come concime biologico per piante e colture intensive mentre il metano andrebbe ad alimentare come carburante il circuito dell’autotrazione industriale che trasformato in LNG garantirebbe una compensazione biologica di parte delle esportazioni in Italia del prodotto fossile”.

In particolare l’impianto adotta una tecnologia di riutilizzo della CO2 neutra, residuo della raffinazione del metano biologico, ricavato alla fine del processo di trasformazione dei rifiuti, che va ad incrementare ulteriormente la produzione di metano. Inoltre il compost biologico ricavato sarà utilizzato in una serra fotovoltaica per la produzione di cereali per alimentazione zootecnica, rispondendo alla necessità di diversificazione delle fonti alimentari recentemente intrapresa dal governo qatariota.

Dall’utilizzo dell’impianto di generazione fotovoltaico in combinazione con la rete elettrica cittadina, inoltre, è previsto il riutilizzo della CO2 prodotta per la generazione ulteriore di biogas, tramite un processo di scissione elettrolitica (power-to-gas) di acqua, ossigeno e idrogeno con una resa maggiore in termini di quantità pari al 40% e purezza di oltre il 95%.

Concepito come risposta alla transizione dall’uso dei combustibili fossili a quelli di origine biologica o alle fonti di energia rinnovabile, la produzione di “Hekate” potrebbe trovare uno “sbocco” italiano in un altro progetto presentato da Ionio Fuel. Si tratta del piano per un deposito di LNG da 20.000 m3 con una fornitura annua di 480mila metri cubi, da realizzare nell’area industriale CORAP della città di Crotone e tuttora sottoposto al vaglio autorizzativo per la concessione delle autorizzazioni necessarie all’esercizio.

“L’impianto – sottolinea Vartuli – è concepito per distribuire l’LNG come carburante per la navigazione e il trasporto commerciale, ma è anche predisposto per le operazioni di rigassificazione qualora il mercato renda conveniente l’immissione in inverno del metano. Il bio LNG prodotto in Quatar garantirebbe la fornitura annua di 480mila m3 di LNG fossile al 10% biologico, quota derivante dal trasformatore dei rifiuti di Doha, rendendo più attrattiva e sostenibile la fornitura di un carburante fossile sotto il profilo ambientale nel periodo di transizione ai carburanti di prossima generazione quale l’idrogeno. Senza considerare le conseguenze in termini di diversificazione delle fonti e di concorrenzialità del mercato derivanti dall’apertura di un deposito in grado di alimentare un sistema di rifornimento per navi e veicoli pesanti lungo uno degli assi principali delle rete Ten-T, del sud Italia, e dei porti e delle rotte del Mediterraneo centrale”.