Pressing delle istituzioni locali. “Non penalizzare la Toscana”
Quaranta quesiti sulle misure di prevenzione e di controllo che Costa Crociere intende adottare per evitare i potenziali effetti ambientali delle operazioni programmate per il recupero della Concordia.
Sono quelli avanzati dal ministero dell’Ambiente, unitamente a Regione Toscana e Provincia di Grosseto, come base per definire tempi e modalità delle procedure per le autorizzazioni ambientali necessarie all’avvio e all’attuazione del progetto di rimozione assegnato nei giorni scorsi.
“Il progetto di rimozione selezionato dalla compagnia Costa Crociere-Gruppo Carnival – ha spiegato il ministro Clini – è impegnativo e complesso. Esso infatti prevede una serie di operazioni che potrebbero avere un impatto significativo sul fragile ambiente dell’isola del Giglio e dell’arcipelago toscano. D’altra parte, l’urgenza di rimuovere la nave per restituire “normalità” all’isola richiede tempi brevi”.
Nell’attesa continua il pressing delle istituzioni locali per favorire un coinvolgimento di imprese e strutture regionali. A questo proposito un comitato istituzionale è stato creato dal sindaco del Giglio, dai sindaci e dalle autorità portuali di Livorno, Piombino e Carrara e dalla Provincia di Grosseto per “evitare che la Toscana sia penalizzata”.
“Penso che come base del recupero possa essere individuata Piombino invece di Civitavecchia”, ha dichiarato il presidente Enrico Rossi. “Poi c’è tutta la partita del lavoro di carpenteria, in cui possono essere coinvolti i Nuovi Cantieri Apuani. Infine è logico che la nave venga trasportata al porto di Livorno, il più vicino. Ritengo sia possibile contemperare le esigenze della bonifica della nave con quelle dei Cantieri Azimut. L’operazione è complessa e di grande impatto mediatico, credo che la sua accettabilità sociale sia tanto più forte quanto più si coinvolge il territorio, anche con una importante ricaduta economica e di lavoro.”