Roma, 31 marzo 2020 -“Stato e Regioni uniti. Quella della collaborazione istituzionale è l’unica strada che possiamo e dobbiamo percorrere”, dichiara Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, dopo la riunione in videoconferenza del 31 marzo che ha, tra l’altro, analizzato alcuni provvedimenti riguardanti il contrasto alla pandemia coronavirus.
“Con una serie di proposte per i prossimi provvedimenti del Governo, e un’analisi di quelli attuali, abbiamo rilanciato – afferma Bonaccini – l’asse istituzionale. Le Regioni vogliono continuare a rafforzare la concertazione sull’emergenza coronavirus.
Il confronto su temi e problemi è serrato, anche aspro, ma stiamo affrontando una tragedia a dir poco straordinaria, con scelte fondamentali sulla vita delle persone e non solo in termini di salute. E’ a rischio lo stesso mantenimento del tessuto sociale e civile dei nostri territori.
Il primo obiettivo resta di sconfiggere il coronavirus, ma dobbiamo pensare anche alle garanzie per l’economia di famiglie e imprese e al loro futuro. Alla macchina serve benzina, le risorse necessarie per tenerla in moto e per ripartire, quindi vanno centrati con chiarezza gli strumenti giusti e i passaggi necessari.
Abbiamo apprezzato nel DL 18 del Governo la volontà di far fronte all’emergenza aumentando il Fondo Sanitario Nazionale di 1410 milioni e quello della Protezione Civile di 1650 milioni. Proponiamo una serie di emendamenti per il miglioramento del testo pur consapevoli che l’impatto finanziario del DL 18/2020 lascia pochi margini per eventuali ulteriori modifiche, quindi nell’iter di conversione potranno essere considerate più le proposte senza impatti finanziari.
Invece per il prossimo provvedimento di aprile 2020 si possono prevedere delle norme con ricadute finanziarie, che intendiamo esaminare in tempo utile insieme al Governo.
E’ fondamentale una norma per la salvaguardia degli equilibri dei bilanci delle Regioni, in quanto i minori gettiti di entrate di competenza mettono a rischio gli equilibri finanziari. Sono in crisi nei bilanci delle regioni sia la realizzazione degli avanzi oltre al pareggio, che sono tenute a realizzare secondo le manovre di finanza pubblica, sia il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni oltre che delle funzioni proprie regionali.
Le Regioni non possono finanziare spesa corrente con debito e sono tenute al rispetto dell’equilibrio di bilancio e conseguentemente a fronte di minori entrate dovranno ridurre le spese per le funzioni erogate.
Si chiede pertanto al Ministero dell’economia e delle finanze di aprire un tavolo tecnico, d’intesa con la Conferenza delle Regioni, in merito alla sospensione di tutti i mutui di Cassa Depositi e Prestiti.
Le Regioni ritengono ancora valide, inoltre, le proposte formulate per il parere al DL 9/2020 atteso che ne è prevista la conversione insieme al DL 18/2020, e nell’ambito delle disposizioni relative alla posposizione dei termini normativi, segnalano inoltre la necessità della sospensione dei termini dei commissariamenti in Sanità”.