L’associazione prevede poche, ma sostanziali misure per consentire al settore di fronteggiare le sfide che lo attendono a emergenza conclusa. Eccole in sintesi.
Milano, 3 aprile 2020 – Sebbene l’impegno (per non dire lotta) per contenere e risolvere l’emergenza sanitaria generata dal coronavirus sia ancora in atto, tuttavia occorre iniziare a pensare a come affrontare concretamente il dopo-evento, che – come tutti sappiamo – metterà a dura prova la tenuta economica del nostro Paese e, conseguentemente, anche del settore della Logistica e del Trasporto merci.
Un settore il cui valore supera i 110 miliardi di euro, con un’occupazione che sfiora 1 milione di addetti e che svolge un ruolo strategico per lo sviluppo industriale e commerciale, garantendo consumi, distribuzione, approvvigionamento, import ed export e producendo benefici a consumatori, cittadini e famiglie, e al sistema imprenditoriale nel suo complesso. Di questa strategicità, del resto, hanno finalmente tutti preso atto nel corso di questa pandemia.
Dal primo istante in cui le autorità di Governo hanno impartito le direttive a tutela della salute pubblica e di quella dei lavoratori, Assologistica ha informato e aggiornato i propri associati mediante un puntuale servizio di domande e risposte per affrontare in presa diretta l’adozione delle misure governative, compresa la raccomandazione di adozione del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, firmato dalle parti sociali sotto l’egida del Governo.
Il settore sta affrontando un aggravio di costi, oltre a un calo dei volumi dalle proporzioni allarmanti e che si prevede debba crescere ancora, anche a seguito del prolungamento nel tempo delle misure di contenimento del contagio. La continuità aziendale di moltissime imprese è in grave pericolo e con essa la relativa base occupazionale.
Assologistica vuole dare il proprio contributo per il bene del Paese e del settore: per questo intende presentare a Governo e Parlamento alcune proposte valide per il settore (rappresentato dai codici Ateco 49-50-51-52-53-89.92). Il tutto nella consapevolezza che occorra una terapia d’urto forte e prolungata nel tempo, anche se basata su pochi essenziali interventi, qui sotto riassunti.
- DECONTRIBUZIONE STRAORDINARIA PER ABBATTERE IL COSTO DEL LAVORO E MANTENERE L’OCCUPAZIONE: Assologistica chiede una riduzione straordinaria del 40% dell’aliquota contributiva IVS (Invalidità, Vecchiaia, Superstiti) a carico dell’azienda con decorrenza dal 1/4/2020 fino a tutto il 31/12/2021 a condizione che l’impresa mantenga fino a tale data almeno l’80% dei livelli occupazionali in forza alla data dell’1/2/2020, intendendo per tali i lavoratori non in prova a tempo indeterminato ed esclusi gli apprendisti. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
- CREDITO DI IMPOSTA SUGLI ACQUISTI DI DPI (dispositivi per la protezione individuale): Assologistica chiede il riconoscimento di un credito di imposta del 50% sul costo di acquisto sostenuto e documentabile da parte dell’azienda dei DPI necessari ai lavoratori, in applicazione delle misure previste dal protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro. I costi ammessi al credito di imposta sono quelli sostenuti con decorrenza 1/3/2020 e fino al 31/12/2021.
- RICONOSCIMENTO IMMEDIATO PER LA LOGISTICA DELLO STATUS DI “SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE” con relativa applicazione delle norme della Legge n. 146/90 e successive modificazioni per tutta la durata di permanenza dello stato di emergenza, così come da delibera del Consiglio dei ministri del 31/1/2020. Una norma di questo tipo (a onere zero per lo Stato) potrebbe generare un effetto mediatico molto positivo: sarebbe chiaro a tutti che chi lavora in logistica sta contribuendo al sostegno del Paese. Tale status viene richiesto limitatamente al periodo di permanenza dello stato di emergenza.
Assologistica richiede poi l’adozione di misure destinate al sostegno finanziario delle imprese. E in particolare chiede che quanto già disposto all’art. 56 del D.L. 17/3/2020 n. 18 (Cura Italia) venga esteso anche alle grandi imprese, così da meglio supportare le forme di tutela occupazionale. Tale norma, se adottata, non produce oneri per lo Stato. E ancora l’Associazione chiede lo sblocco immediato dei crediti fiscali vantati dalle imprese (IVA, IRES, IRAP) in forma di liquidazione oppure, se non fosse possibile, in forma di smobilizzo del credito verso il settore bancario, con copertura di garanzia da parte dello Stato. E ancora Assologistica chiede la soppressione per il 2020 dell’aumento IRES per i concessionari di demanio pubblico, di cui all’articolo 1 comma 716 della Legge 27/12/2019 n. 160, una norma recentemente introdotta con l’ultima Legge di Bilancio e che ora non risulta sostenibile, rischiando pure di apparire beffarda.
Un’ultima richiesta concerne le misure a sostegno delle imprese che esportano e per le quali si chiede la sospensione delle restrizioni previste dal DPCM del 22/3/2020 per le sole attività svolte dalle imprese del settore logistico a favore di clienti esteri. Pertanto, qualunque attività di servizio resa a favore esclusivamente di clienti esteri viene consentita. L’Associazione comprende e condivide la ratio dei provvedimenti presi dal DPCM del 22/3/2020, ma l’esperienza concreta di questi giorni sta facendo emergere il grave rischio che i committenti esteri delle nostre imprese, per i quali non vige alcuna restrizione all’attività, possano decidere di approvvigionarsi altrove. Quando l’emergenza sarà passata, il cliente estero sarà difficilmente recuperabile, con tutte le conseguenze del caso.
“In questo difficile momento e nei momenti che seguiranno nel dopo-emergenza al nostro Paese e a tutte le sue componenti produttive sarà chiesto uno sforzo importante. Le imprese, anche del nostro settore, non possono essere lasciate sole ad affrontare quello che le aspetta, nella consapevolezza che la nostra Economia deve continuare a essere una delle maggiori economie del Vecchio Continente (e non solo). Noi logistici faremo la nostra parte, come abbiamo sempre fatto (e dimostrato anche in questi giorni), ma lo Stato deve fare la sua, stando al nostro fianco in quella che si sta configurando come una sorta di ricostruzione del Paese”, commenta il presidente di Assologistica Andrea Gentile.