Il Tribunale della città pugliese condanna l’Autorità portuale
Il Tribunale di Brindisi ha revocato “per carenza dei presupposti di legge” il sequestro conservativo della nave “Ionian Spirit”, già autorizzato in favore dell’Autorità portuale di Brindisi con decreto dello scorso 26 marzo, condannando la stessa Ap al pagamento delle spese.
“L’ordinanza – comunica l’agente marittimo Franco Aversa, rappresentante della compagnia – ritenuta l’applicabilità della Convenzione di Bruxelles del 10.5.1952 sul sequestro di navi e rilevato che il credito allegato dall’Autorità Portuale per tariffe per servizi di vigilanza e controllo in materia di security portuale non rientra tra i crediti marittimi previsti nell’articolo 1 della Convenzione, ha ravvisato che tale credito non possa essere tutelato con il sequestro di nave.
Il dispositivo “ha inoltre escluso che il credito invocato dall’Autorità Portuale sia assistito da privilegio marittimo e precisato che i servizi che l’Autorità Portuale sostiene di avere fornito non sono provati né è comunque provato che il soggetto eventualmente debitore dei corrispettivi tariffari per imbarco/sbarco passeggeri, TIR e automezzi sia l’armatore e non altri fruitori di tali servizi2, conclude Aversa.