Bruxelles non autorizza i finanziamenti stanziati dal governo
Nato con l’obiettivo di riequilibrare le modalità di trasporto sul territorio italiano, mediante l’introduzione di sistemi incentivanti rivolti a sostenere una progressiva crescita della utilizzazione della modalità marittima, l’ecobonus ha ottenuto risultati positivi. Un recente studio condotto da RAM – Rete autostrade Mediterranee – ha dimostrato che, grazie ad esso, nel triennio 2007-2009 l’utilizzazione delle vie del mare in alternativa ad un medesimo itinerario terrestre ha comportato minori costi ambientali e sociali per 411 milioni di euro.
È per questo motivo che nello scorso febbraio, nell’ambito delle risorse destinate dal decreto stabilità al settore dell’autotrasporto, per l’ecobonus sui viaggi intermodali strada-mare effettuati nel 2011 sono stati stanziati 30 milioni di euro.
Finanziamenti che però rischiano di non poter essere erogati, insieme a quelli stanziati per l’anno 2010, a causa dei ritardi burocratici di Bruxelles che non autorizza il governo italiano a sbloccare i finanziamenti. Con effetti negativi per quelle aziende che hanno investito sul piano organizzativo ed economico nel trasferimento dei vicoli via mare.
Della questione è stata investita direttamente la Commissione europea nel corso di un’interrogazione promossa dal deputato Pd Debora Serracchiani.
Sottolineando “il malessere sempre più profondo nel mondo dell’autotrasporto” la Serracchiani ha individuato nell’ecobonus una delle soluzioni alla necessaria ristrutturazione di un settore che “deve trovare interlocutori attenti e concreti nel Governo italiano e in Europa, se si vuole evitare che la situazione si deteriori”.
“La concessione dell’Ecobonus per il 2012 e per gli anni successivi – ha ricordato – sarebbe importante in quanto le normative sui tempi di guida e riposo e sugli orari di lavoro particolarmente stringenti per l’Italia, possono avere un impatto più accettabile se vengono incrementate le quote dei mezzi merci viaggianti su navi. Ho infine chiesto alla Commissione europea se sia all’esame l’introduzione di misure incentivanti del trasporto intermodale, tipo ecobonus in vista anche del ruolo strategico delle Autostrade del Mare”.
Secondo Anita, associazione di categoria, il comportamento di Bruxelles denuncia una palese contraddizione nel porre “ostacoli ad un progetto che le stesse Istituzioni comunitarie hanno considerato una buona pratica da seguire in tutta Europa”.