Via libera alla risoluzione delle criticità dello scalo
Investimenti per 190 milioni di euro per risolvere le criticità del porto di Taranto. Dopo una complessa trattativa è arrivata oggi, nella sede del ministero della Coesione Territoriale, la firma che sblocca gli interventi per la nuova diga foranea, la riqualificazione ambientale e quella di banchine e piazzali dello scalo pugliese.
Opere necessarie non solo a fermare l’emorragia di traffici registrata negli ultimi anni, con tanto di minacce da parte delle società operanti in porto di trasferirsi su altri lidi, ma anche ad evitare “un grave pregiudizio alla funzionalità e all’efficacia della Piastra Logistica Portuale, deliberata dal CIPE nel novembre 2010 con l’obiettivo di favorire lo sviluppo del territorio attraverso la realizzazione di un sistema di logistica integrata”.
“Sulla base delle esigenze rappresentate e degli obiettivi identificati – recita l’accordo – tutte le parti firmatarie, consapevoli che il mancato rispetto dei tempi comporterebbe gravi conseguenze per il sistema portuale nazionale, si sono impegnate a completare il piano degli interventi previsti entro 24 mesi dalla sottoscrizione dell’accordo”.
Prima conseguenza della firma è stata l’interruzione della messa in mobilità di 160 lavoratori dei 550 della TCT e l’inizio delle procedure per accedere alla cassa integrazione a rotazione.
“Oggi, con la firma del protocollo che prevede investimenti certi e tempi serrati – ha commentato il presidente della Regione, Nichi Vendola – ci sono tutte le condizioni perché il porto di Taranto diventi, nel giro di due anni, il porto più infrastrutturato d’Italia, in grado così di generare nuova economia e nuova qualificata occupazione. Con il dragaggio poi diventerà l’unico porto italiano a poter ospitare le navi container di ultima generazione e quindi anche il traffico internazionale, quello che si muove da nord verso sud, dalla Cina cioè verso Rotterdam, dovrà rivedere le proprie rotte”.
Al fine di evitare le problematiche connesse alla realizzazione degli interventi previsti, il Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto (che investirà più di 90 milioni di euro) è stato nominato Commissario Straordinario.
“Nella parte pubblica – si sofferma sui finanziamenti l’assessore Guglielmo Minervini – rientra il dragaggio per portare i fondali a 16 metri e accogliere le navi da 14 mila container, l’allargamento e il consolidamento della banchina, la realizzazione della diga foranea, la realizzazione della strada dei moli e della piattaforma logistica in un’area di 148.000 mq. Tra gli investimenti che si impegna a realizzare la Tct ci sono la manutenzione delle attrezzature e l’installazione di nuove gru, il recupero delle linee di traffico spostate al Pireo. L’obiettivo finale è quello di arrivare a movimentare nel porto 1 milione di container l’anno”.
L’intesa è stata sottoscritta dal Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, dal Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Mario Ciaccia, dal Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare Tullio Fanelli, dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, dal Presidente della Provincia di Taranto Giovanni Florido, dal Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, dal Presidente dell’Autorità portuale di Taranto Sergio Prete, da SOGESID, da Ferrovie dello Stato e dalle Compagnie di navigazione e logistica che sono impegnate nello scalo: Evergreen SPA, TCT spa, Luante Estate B.V. GSI Logistic srl, Hutchison Port Taranto.
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