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Aiuti ai trasporti marittimi: mancano i decreti attuativi e l’Inps chiede il pagamento dei contributi sospesi a causa del Covid

Napoli, 4 marzo 2021 – Oltre il danno anche quella che alcuni potrebbero sentirsi di definire come una “beffa”. Il settore dei trasporti marittimi sta attraversando uno dei suoi momenti più problematici.

A monte di tali difficoltà, così come per tante altre attività, vi è l’emergenza sanitaria da COVID-19 che ha letteralmente paralizzato il comparto.

Basti pensare che nel 2020 i servizi di trasporto via mare di lungo raggio (ovvero i traghetti per le isole maggiori ed operanti nelle cosiddette Autostrade del Mare) e di corto raggio (isole minori e trasporto locale) hanno registrato significativi cali nella media del 50%.

Il settore più colpito appare essere quello delle crociere che, secondo i dati diffusi da Assoporti, ha invece registrato un crollo del 94,6% rispetto all’anno precedente. Diminuzioni significative che si traducono sia in un minor numero di passeggeri trasportati che di fatturato per le Compagnie di Navigazione.

Un “Annus horribilis”, come sottolinea la Assarmatori, che purtroppo pare continuare a produrre i propri effetti. Nonostante le evidenti difficoltà a le varie restrizioni a cui il trasporto marittimo è sottoposto a causa della pandemia (tra cui il coefficiente di riempimento dei mezzi fino ad un massimo del 50%), il comparto non ha ancora ricevuto aiuti.

Ed anche quelli che erano stati promessi non sono ancora pervenuti a causa della mancanza di specifici decreti attuativi. Ci si riferisce qui, nel dettaglio, ai ristori ed agli sgravi contributivi previsti con il decreto n. 104, c.d. “Agosto”.

Ancor più nello specifico, con il Decreto Agosto, articolo 88, era stata prevista per il cabotaggio marittimo la decontribuzione del costo del lavoro del personale navigante imbarcato su navi iscritte nel registro internazionale dapprima fino a dicembre 2020, e poi fino al mese di aprile 2021.

Ma giunti ormai a meno di un mese da questa scadenza, e in mancanza dei citati decreti attuativi delle misure di aiuto, l’INPS ha chiesto alle società armatrici il pagamento di quegli stessi contributi da cui le imprese stesse erano state esentate.

Sempre la mancanza di un decreto attuativo ha impedito il concretizzarsi anche della seconda misura di supporto al comparto marittimo, ovvero il fondo di ristoro per le perdite subite dai gestori dei traghetti previsto dall’articolo 89 del Decreto Agosto. Trattasi di cinquanta milioni di euro, rifinanziati fino a settanta milioni con l’ultima legge di bilancio.

Un ritardo gravissimo che va ad incidere ulteriormente su un settore già pesantemente danneggiato dall’emergenza sanitaria. E a pensare che i trasporti marittimi, soprattutto in questa pandemia, si sono dimostrati essere un servizio essenziale ed indispensabile, continuando a garantire i collegamenti e gli approvvigionamenti sia alle comunità insulari che al resto del Paese.

GdP