In attesa del passaporto vaccinale 3,2 milioni di cittadini già vaccinati possono tornare a viaggiare senza limiti e sostenere la ripresa del settore turistico
Indispensabile garantire la privacy degli utenti messa a serio rischio dal nuovo passaporto
Per sostenere il settore del turismo e aiutare la ripresa economica del paese, tutti i cittadini italiani vaccinati contro il Covid devono poter tornare a spostarsi liberamente e da subito, senza alcuna limitazione. Lo afferma Assoutenti, che rivolge un appello al Governo.
“Ad oggi 3.192.623 italiani, secondo i dati Aifa, hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino – spiega il presidente Furio Truzzi – Crediamo che con le dovute accortezze, come obbligo di mascherina e distanziamento sociale, queste persone possano tornare a viaggiare in Italia senza alcuna restrizione e riprendere gli spostamenti da una regione all’altra”.
“Il passaporto vaccinale dovrebbe entrare in vigore il prossimo 15 giugno ma garantirà gli spostamenti solo tra gli Stati membri, mentre per quelli all’interno dei singoli paesi la decisione è lasciata ai vari Governi – prosegue Truzzi – Crediamo sia sbagliato, considerata la crescita dei vaccinati nel nostro paese, imporre a chi ha ricevuto il vaccino le stesse restrizioni agli spostamenti previste per chi ancora non è stato vaccinato, un limite che arreca anche un danno economico al paese, specie sul fronte del turismo, già stremato da un anno di emergenza”.
Per tale motivo e in attesa del passaporto vaccinale Assoutenti chiede al Governo Draghi di concedere ai vaccinati la libertà di spostamento tra regioni e la possibilità di viaggiare in Italia, con obbligo di mascherina e distanziamento, in modo da accelerare e sostenere la ripresa del settore turistico in Italia.
In merito al passaporto vaccinale, inoltre, l’associazione chiede garanzie specifiche sul fronte della privacy, trattandosi di dati sensibili la cui raccolta e destinazione deve essere regolata con apposita legge e sottoposta ad una vigilanza serrata.