Unico in Italia nel suo genere, il DaDoM sarà un riferimento mondiale per l’evoluzione della biodiversità marina
A illustrare l’opera di riqualificazione e rifunzionalizzazione il Presidente della SZN Roberto Danovaro, il Vice Sindaco di Napoli Carmine Piscopo e il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris
È completato il lavoro di recupero della struttura che ospiterà il Centro Darwin Dohrn – DaDoM, un centro scientifico-culturale aperto al pubblico e dedicato alla divulgazione della ricerca marina della Stazione Zoologica Anton Dohrn – Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine.
Dedicato alla divulgazione scientifica sull’ambiente marino nella prospettiva dell’evoluzione della vita sulla Terra e alla sensibilizzazione culturale sulla “risorsa mare”, il Museo Darwin-Dohrn completa il processo di riqualificazione, restauro e rifunzionalizzazione della “Casina del Boschetto” deliberato nel 2015 dall’Amministrazione del Comune di Napoli nel quadro di una comune visione di rafforzare, nella Villa comunale, presenze naturalistiche, scientifiche, culturali e didattiche.
La presentazione dello stato dei lavori si è tenuta stamattina, alla presenza del Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn – Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine Roberto Danovaro, del Vice Sindaco di Napoli con delega all’Urbanistica Carmine Piscopo e del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris e ha visto la partecipazione del funzionario della Soprintendenza per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Luigi Rondinella.
L’ex Casina del Boschetto diventa il “Centro Darwin-Dohrn”, un centro che oltre a ospitare il Museo, ospiterà anche la Sede del prestigioso “Cluster Nazionale Blue Italian Growth”, e la “Fondazione Dohrn”, cui sarà affidata l’attività di gestione dei rapporti col pubblico del Museo (guide, biglietteria) e il bookshop.
Il progetto originario per l’edificio ex Circolo della Stampa fu affidato nel 1948, su incarico dell’Associazione Napoletana della Stampa, a Luigi Cosenza (1905 – 1984) in collaborazione con Marcello Canino (1895 – 1970). Il progetto è il manifesto di un’architettura moderna mediterranea che recupera l’antico nucleo del pre-esistente edificio ottocentesco, reinterpretandolo in un nuovo impianto volumetrico.
La composizione architettonica si sviluppa a partire dal nucleo originario con una gradazione di volumi inseriti tra gli alberi e proporzionati dalla varia e mutevole densità della vegetazione.
L’edificio è stato sede dell’Associazione napoletana della Stampa fino al 1999. È considerato uno dei più riusciti esempi del razionalismo napoletano. Si estende per circa 900 mq inserito in un giardino di circa 2500 mq.
La Ex Casina del Boschetto, di proprietà del Comune di Napoli, è stata oggetto di lavori di restauro finanziati dal Programma Operativo Regionale Campania 2000-2006 e dal Bilancio Comunale, poi interrotti per lungo tempo da una serie di ricorsi e contenziosi. L’immobile è stato affidato nel 2015 alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, la quale ha avviato una nuova fase che ha visto affidare all’arch. Andrea Cosenza, l’Ing. Luigi Cosenza (architettura + strutture) e all’Ing. Angelo Puorto (impianti) la progettazione degli interventi di recupero e riqualificazione del complesso nel rigoroso rispetto delle idee progettuali di Cosenza. Tale processo ha visto la piena collaborazione dei tecnici del Comune di Napoli, arch. Giancarlo Ferulano e arch. Massimo Santoro, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. L’Arch. Ida Lavorgna, della SZN ha coordinato come RUP la direzione dei lavori affidata ai tecnici del Provveditorato alle Opere Pubbliche e l’esecuzione delle opere affidate alla RTI Izzo Mario Costruzioni srl/L.G.P. costruzioni srl, Elettrotermica Bonavolontà srl.
I costi dell’intervento sono stati sostenuti dalla SZN con il supporto del Ministero dell’Università e Ricerca per un totale oltre 2 milioni di euro a cui si aggiungono i costi per l’allestimento museale che supereranno complessivamente il milione di euro.
Dedicato ai due giganti della scienza e della biologia evolutiva, Charles Darwin e Anton Dohrn, il Museo Darwin Dohrn – DaDoM sarà destinato alla promozione della conoscenza dell’evoluzione della biodiversità della vita marina. L’allestimento del museo è stato oggetto di un concorso pubblico di idee, vinto da un gruppo di progettazione napoletano coordinato dal’arch. Maria Cristina Vigo Majello, e composto dagli arch. Paola Cislaghi, arch. Adele Cerbasi, arch. Bianca Rodriguez. Completato il restauro dell’edificio, inizierà la fase di allestimento museale, per la quale è stata già individuata la ditta affidataria della fornitura degli arredi.
Il gruppo di lavoro del DaDoM, coordinato da Ferdinando Boero (docente dell’Università Federico II e Presidente della Fondazione Dohrn) e da Claudia Gili, Direttrice del Dipartimento di Conservazione Animali Marini e Public Engagement (CAPE, che curerà il Museo) con il supporto di Andrea Travaglini, Marco Signore ed Elisa Cenci, ha lavorato 3 anni per completare il progetto scientifico dei contenuti, dei percorsi e degli allestimenti interni che renderanno questo museo, unico in Italia nel suo genere, un riferimento a livello mondiale per l’evoluzione della biodiversità marina.
All’interno del DaDoM i visitatori percorreranno un viaggio negli oceani attraverso il tempo sulle orme di Darwin e Dohrn in cui scopriranno come gli organismi si siano adattati a tutti gli ambienti marini. In questa passeggiata nel tempo e nella ricerca, il pubblico incontrerà le forme primordiali di vita comparse negli oceani oltre 3 miliardi di anni fa, scoprirà le teorie evolutive, e potrà vedere una serie di fossili che mostrano l’evoluzione di forme e funzioni nel corso delle ere geologiche (passeggiata nel tempo). Attraverso opere d’arte, sculture e reperti biologici storici, il pubblico apprenderà i meccanismi che hanno portato alle forme di vita attuali, in una galleria della biodiversità, dalle più semplici alle più complesse, e come gli organismi marini si muovono, si nutrono, e si riproducono negli oceani, per poi arrivare alla sala polifunzionale del DaDoM che ospiterà un grande scheletro di balenottera (spiaggiata lungo le coste campane e recuperata dai ricercatori), arricchita da modelli di organismi che si nutrono delle carcasse di questi maestosi giganti del mare.
La sala polifunzionale è stata concepita per ospitare mostre tematiche con cadenza mensile o trimestrale per approfondire argomenti di grande interesse scientifico e divulgativo, ma anche per convegni e seminari scientifici, e sarà a disposizione del Comune di Napoli per altre iniziative di pubblico interesse. Il percorso museale include anche un viaggio attraverso gli studi e le carte antiche del Golfo di Napoli, le scoperte degli oltre 20 premi Nobel che hanno condotto i loro studi nella SZN, fino ad arrivare alle ricerche attuali aggiornate ed esposte mese per mese.
Il Museo comprende un grande laboratorio didattico per gli studenti di ogni ordine e grado progettato per svolgere attività pratiche di osservazione e studio volti a scoprire i segreti della vita marina. Il piano superiore dell’edificio include gli studi del personale, i laboratori e le organizzazioni ospitate dal Centro. L’obiettivo è quello di restituire ai cittadini napoletani, della Campania e al Paese un bene della città nella sua piena fruizione. Questo obiettivo sarà esteso anche all’esterno della Casina, rendendo il giardino del Centro un luogo di conoscenze all’aria aperta. Il giardino ospiterà infatti batiscafi (visitabili) che sono stati messi a disposizione dall’Associazione Culturale MareAmico e che sono stati anche utilizzati per l’esplorazione degli ambienti profondi del Mediterraneo, e un percorso che permette giochi e didattica all’aria aperta.
Il prato sul retro ospiterà infine un cinema all’aperto estivo per documentari sul mare e per un concorso internazionale sul cinema scientifico e sui documentari marini.
Con l’obiettivo di potenziare la cosiddetta “terza missione”, cioè le attività di disseminazione delle scoperte e di divulgazione scientifica, nonché l’apertura delle strutture di ricerca ai cittadini e il loro diretto coinvolgimento, il Centro Darwin Dohrn offrirà possibilità di collaborazioni scientifiche e didattiche, formazione di docenti e specialisti del settore, laboratori didattici, incontri culturali, e visite guidate per i cittadini e per i turisti.
“È un bel giorno per Napoli, città di mare. Restituiamo alla città – ha dichiarato il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris – dopo un lavoro difficile iniziato l’8 luglio del 2015, uno spazio storico, l’ex Casina del Boschetto, che abbiamo fortemente voluto che diventasse il museo del mare e che segna un passo importantissimo nel rilancio e nella valorizzazione della Villa comunale. Il popolo napoletano ha sempre messo al centro della propria esistenza il mare, come elemento di vita, di ricerca scientifica, come difesa dell’ambiente, ma anche come luogo per salvare vite umane. Il mare è la storia di Napoli”.
Roberto Danovaro, Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn – Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine ha dichiarato: “Quando si arriva a Napoli e si chiede della Stazione Zoologica in Villa Comunale, la maggior parte delle persone risponde: “Ah, l’Acquario!”. Perché tutti hanno conosciuto il nostro Ente grazie all’acquario di Napoli. Ma non riuscivano a comprendere perché fosse stato creato quasi 150 anni fa questo prestigioso ente di ricerca internazionale. Con il Museo Darwin – Dohrn finalmente avranno modo di capire perché è stato fondato questo centro, quali erano gli obiettivi e quale contributo ha dato alle conoscenze della vita nei mari, dell’evoluzione della vita e anche alla qualità della salute umana.”
“Non è stato facile – ha sottolineato Roberto Danovaro – restituire questa splendida struttura a Napoli e al Paese. Abbiamo dovuto affrontare oltre un anno di COVID e operare una ricerca meticolosa di materiali e curare i dettagli per rispettare anche nei contrasti cromatici il progetto originale, ma il risultato è a mio avviso straordinario. Napoli è una delle città più belle al mondo e credo che questa struttura possa rendere la città e la sua preziosa Villa Comunale ancora più bella.”
“Sono molto grato al Sindaco De Magistris, a Carmine Piscopo – ha concluso il Presidente della Szn Anton Dohrn – per aver creduto in questa iniziativa e ringrazio il Soprintendente Luigi La Rocca, e tantissimi funzionari del Comune di Napoli a partire da Nicola Malpede che ci hanno sempre supportato”.
“Si conclude oggi – ha dichiarato Carmine Piscopo, Vice Sindaco di Napoli – un importante lavoro di restauro e di valorizzazione della Casina del Boschetto. Un progetto nel quale abbiamo sempre creduto, che ha spinto questa Amministrazione a chiedere al Consiglio Comunale l’estromissione dell’immobile dal piano di dismissione e poi a sottoscrivere un Protocollo d’intesa con la Stazione Zoologica affinché diventasse un centro museale e di ricerca aperto alla città. Si amplia, in questo modo, l’offerta di spazi culturali, naturalistici e scientifici all’interno della Villa Comunale e si rafforza la prospettiva e la dimensione mediterranea ed europea della città. Un altro passo in avanti nel rapporto tra Napoli e il mare e la sua linea di costa. Ringrazio per questo tutte le Istituzioni, in particolar modo la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, insieme con le strutture e i Servizi tecnici del Comune di Napoli, che si sono impegnati per il raggiungimento di questo importante obiettivo, e la Stazione Zoologica per l’impegno e la determinazione dimostrata in questi anni”.
Ferdinando Boero, docente dell’Università Federico II e Presidente della Fondazione Dohrn, ha affermato: “Il DaDoM racconta due storie: quella della vita in mare e quella di due giganti che l’hanno studiata: Darwin e Dohrn. Assieme a molti altri e a chi continua la loro opera nella Stazione Zoologica Anton Dohrn. Il museo sarà sede di attività che coinvolgeranno la popolazione, completando l’impatto culturale dell’Aquarium con mostre tematiche, conferenze, spettacoli, convegni che ne faranno un volano culturale per tutta la città e per i suoi visitatori. Oltre a reperti biologici e a pannelli esplicativi, l’arte sarà un potente mezzo di comunicazione di concetti fondamentali.”
Il protocollo di intesa è avvenuto l’8 luglio del 2015, Comune di Napoli e la Stazione Zoologica Anton Dohrn firmano un protocollo di intesa per la realizzazione del “Museo Darwin-Dohrn” e “Biblioteca del Mare”. Il Protocollo dà seguito alla decisione del Consiglio Comunale di Napoli che, con delibera n. 4 del 12.02.2015, approva la proposta della Giunta Comunale n. 717 del 9/10/2014 di estromissione della Casina del Boschetto (ex sede del Circolo della stampa), di proprietà comunale, dal programma di dismissione del patrimonio immobiliare disponibile del Comune di Napoli, e della sua conseguente utilizzazione per i fini culturali di importanza strategica per l’Amministrazione. Il protocollo di intesa prevede la concessione della struttura alla Szn per un periodo di 20 anni ed è rinnovabile. Tuttavia, la partenza dei lavori ha richiesto un intenso percorso progettuale e autorizzativo che ha permesso di iniziare solo nel 2019.
La Stazione Zoologica Anton Dohrn è stata fondata nel 1872, la Stazione Zoologica Anton Dohrn – Istituto Nazionale di Biologia, Ecologia e Biotecnologie Marine – è l’Ente di riferimento a livello nazionale e internazionale per lo studio della biologia marina ed ecologia marina, evoluzione degli organismi marini, biochimica marina, biologia molecolare, neurobiologia all’oceanografia biologica, dalla botanica marina alla biologia cellulare, alle biotecnologie marine eco-sostenibili. L’Ente è organizzato in 5 dipartimenti. Il Centro Darwin – Dohrn è parte del Dipartimento di Conservazione Animale & Public Engagement e diretto da Claudia Gili, che è stata per 27 anni direttore scientifico dell’Acquario di Genova.
La Stazione Zoologica Anton Dohrn è presieduta da Roberto Danovaro e diretta da Fabrizio Vecchi.