Roma, 22 aprile 2021 – “L’Italia dovrà eliminare oltre 300 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2050. E nel 2030 le rinnovabili dovranno coprire il 72% del fabbisogno di energia elettrica, come definito dai piani dell’Unione Europea.
Ma a livello climatico l’ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato per l’Italia, con una temperatura superficiale media superiore di 1,56 gradi (nel 2019) rispetto al periodo dal 1961 al 1990. E da diversi anni l’efficienza energetica del sistema economico ha smesso di crescere, oscillando attorno a 93 tep/M€. Ci sono conseguenze dirette sull’ambiente, sull’economia e sulla sicurezza. In occasione della Giornata della Terra è necessario riflettere più che mai sugli interventi per combattere la crisi climatica ed energetica”.
Così Alessia Rotta, presidente Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.
“Come indicato dall’Ocse è necessaria una transizione energetica importante almeno in cinque settori: agricoltura, costruzioni, energia elettrica, industria e trasporti. Secondo gli Accordi di Parigi, entro il 2030 dovremo raggiungere un calo delle emissioni pari a quelle che si sono registrate nei mesi più rigidi di lockdown, a marzo e aprile 2020, quando si è verificata una riduzione del 35% rispetto all’anno precedente. Non possiamo salvaguardare la Terra fermando la nostra vita economica e sociale, di conseguenza è fondamentale avviare un percorso di transizione verde uniforme in tutto il Paese e anche coordinato a livello internazionale”.
“Nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza – prosegue Rotta – gli investimenti per la transizione energetica devono quindi rivestire un ruolo centrale. I benefici non saranno solo nella tutela del territorio, ma determineranno un miglioramento della qualità di vita e potranno incentivare nuovi comparti lavorativi. Gli obiettivi su cui lavorare sono molteplici a partire dalla semplificazione dall’autorizzazione degli iter autorizzativi per gli impianti rinnovabili, per i quali oggi sono necessari anche 5 anni. La strategia per un’agricoltura sostenibile, legata a un piano alimentare più in chiave climatica. Sul fronte della mobilità sostenibile, bisognerà sviluppare una rete di infrastrutture elettriche per rispondere alle esigenze di 6 milioni di veicoli elettrici nel 2030. La riqualificazione degli edifici per un minor spreco di energia. E il miglioramento delle infrastrutture idriche, incentivando il recupero di acque reflue. Le imprese andranno sostenute nel processo di transizione, attraverso anche eco incentivi, per giungere finalmente ad elevati standard ambientali”.
Un capitolo importante nella salvaguardia del pianeta è la gestione delle risorse. Si stima che entro il 2050 la società globale consumerà un numero di risorse pari a tre pianeti. Con un aumento verticale nell’uso dei materiali e una crescita dei rifiuti del 70%. “E’ necessario modificare il nostro sistema di produzione, mettendo al centro una vera economia circolare – conclude Rotta -. La riduzioni degli sprechi, il miglioramento della raccolta differenziata con nuovi investimenti sul trattamento dei rifiuti e impianti di recupero, gli incentivi verso materiali con percentuali di riciclo sono passi chiave del nostro prossimo futuro. Dobbiamo realizzare un mercato di sbocco con i Criteri Ambientali Minimi (CAM), stimolare la progettazione di prodotti disassemblabili e a basso impatto ambientale, tessere collaborazioni territoriali per ottimizzare l’uso delle risorse industriali”.