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Gruber Logistics, prima azienda a testare un trasporto multimodale interamente decarbonizzato

DiCatello Scotto Pagliara

Mag 21, 2021

I due elementi sui quali le politiche dell’Unione Europea puntano con maggiore decisione per la decarbonizzazione del trasporto merci sono lo shift modale e l’utilizzo di carburanti alternativi.

Per shift modale si intende spostare per quanto possibile le merci dalle strade a diverse modalità di trasporto quali la rotaia o vie d’acqua (es. marittime o fluviali). Mentre per quanto concerne i carburanti alternativi si fa sempre più riferimento a carburanti che derivino da biomasse e che quindi siano capaci a pieno titolo di rientrare nel concetto di economia circolare.

Dal punto di vista operativo ed economico, queste soluzioni risultano, tuttavia, spesso difficili da implementare con successo tanto che il 90% del trasporto merci viene ancora effettuato via gomma e che i carburanti alternativi provenienti da biomasse sono disponibili in scarsissime quantità.

Purtuttavia, oggi, l’applicazione del concetto di “logistica sostenibile” non è solo immaginabile ma può essere concretamente testata nella realtà. Gruber Logistics, società altoatesina di logistica e trasporti operante nel mondo attraverso trentacinque sedi operative, è stata la prima in Europa ad aver effettuato un trasporto multimodale interamente decarbonizzato.

Un carico da 24 tonnellate in partenza dal veronese e diretto nel nord ovest della Germania è stato effettuato attraverso l’impiego di diverse tecnologie sfruttando la disponibilità di soluzioni utilizzabili a livello locale.

Il primo miglio in Italia è stato effettuato con un mezzo BIOlng, cioè in grado di utilizzare metano liquefatto derivante da biomasse provenienti da scarti di produzione agricola. Tale tecnologia permette un abbattimento delle emissioni di CO2 fino al 95%. Il mezzo ha effettuato la prima tratta dalla zona di carico, fino all’interporto di Verona, zona in cui il mezzo è stato caricato su treno.

La riduzione di CO2 sulla tratta intermodale elettrificata è calcolata in un –60%. Infine, l’ultima tratta, dall’interporto di Colonia fino al punto di scarico è stato effettuato con un mezzo Biodiesel con una riduzione di CO2 pari al 55%.

Dal punto di vista operativo il trasporto è stato implementato senza alcuna problematica, purtuttavia, perché queste tipologie di trasporti diventino la norma c’è ancora molto lavoro da fare soprattutto per quanto concerne il mind set del mercato.

“Ci sono molti aspetti su cui è necessario lavorare per permettere una progressiva decarbonizzazione dei trasporti ma certamente l’aspetto più difficile da affrontare sono i vecchi paradigmi legati al trasporto.

Con questo test abbiamo dimostrato che le soluzioni ci sono e non serve attendere anni per avere risultati tangibili. Al pari del prezzo e della qualità del servizio oggi devono rientrare nelle scelte dei fornitori elementi quali la sostenibilità ambientale e sociale nonché accettare i maggiori costi che la sostenibilità richiede” sottolinea Andrea Condotta, Public Affairs e Innovation Manager di Gruber Logistics.

Matteo Gasparato, Presidente del Quadrante Europa, rileva, inoltre, come la sostenibilità significhi meno costi per la collettività: “grazie ai 15000 treni movimentati annualmente l’Interporto Quadrante Europa di Verona contribuisce ad evitare che una serie di costi esterni possano ricadere sulla comunità.

Li abbiamo stimati, ovviamente attraverso una media delle percorrenze e delle destinazioni, per il 2020, in oltre 140.000.000 € derivanti dallo spostamento del traffico merci dalla gomma alla ferrovia, con oltre 500.000 tonnellate di CO2 non emesse nell’atmosfera grazie al nostro lavoro.

Interporto Quadrante Europa e Gruber Logistics sono quindi due esempi di lavoro quotidiano a favore della sostenibilità del nostro pianeta”.

Il cambio di mentalità rappresenta l’ultimo gradino di un lungo percorso di evoluzione del settore. Speriamo che questo ultimo passo verso la piena decarbonizzazione non sia però il più difficile da compiere.