Segnali negativi nei primi mesi dell’anno per il settore nautico. Nonostante le stime sul fatturato 2011 registrino una sostanziale tenuta rispetto all’anno precedente (3 miliardi e 340 milioni di euro contro i 3 miliardi e 300 milioni di euro del 2010) le proiezioni per il 2012 potrebbero chiudersi in pesante ribasso.
A preoccupare, la diminuzione degli addetti diretti (pari al 15%) e lo “scompenso” export-import arrivato salito all’80% dal 67% del 2011.
“Se questo Paese ci condanna a fare barche solo per gli stranieri – spiega il presidente Ucina Confindustria Nautica, Anton Francesco Albertoni – e nostre aziende saranno costrette a delocalizzare. E questo sarà un percorso doloroso per tutti”.